marshall

mercoledì, giugno 09, 2010

La bella pigotta e Demetrio Pianelli

Aggiornamento del 10 giugno 2010:
a Paderno Dugnano, il paese/città di Emilio De Marchi, viene prodotta la coppa del mondo, la coppa che alzeranno al cielo i prossimi vincitori del campionato mondiale di calcio.
Sempre a Paderno Dugnano è stata fabbricata la coppa alzata al cielo dalla nazionale italiana, vincitrice dei mondiali 2006.

Questo post è correlato con quello pubblicato sul Giardino delle Esperidi: De Marchi, Pianelli e la loro città ed è dedicato all'amico libraio, il bancarellista delle prime domeniche di ogni mese al Castello Visconteo di Pavia, per la citazione che gli avevo dedicato nel post: Il Mortima e il Rolex.
Colgo così l'occasione per chiedergli, dal momento che è un venditore di libri usati, se riesce a reperirmi le tre edizioni del Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi.
La prima redazione del romanzo può essere collocata ra il 1887 e il 1888 perchè La bella pigotta (questo il primo titolo originale) uscì a puntate nel 1888 e lo stesso De Marchi scrisse, in una lettera del 25 febbraio 1890, che..."il romanzo gli era costato quasi tre anni di riflessione e di lavoro".
...
La seconda redazione, sempre dal titolo La bella pigotta, uscì anch'essa a puntate su L'Italia- Giornale del popolo tra il 6-7 settembre e il 24-25 novembre dello stesso anno (quindi 1890).
Nella presentazione del romanzo d'appendice, il giornale scrive:
La bella pigotta è il titolo d'un romanzo tutto milanese, altamente drammatico e analitico del cuore umano... La bella pigotta è una donna bella, elegante, graziosina, ma senza serietà di indole e di educazione, che fa perdere la testa a più d'uno e fa finire in tragedia per gli altri la commedia della vita sua.

La bella pigotta è Beatrice Chiesa di Melegnano, e porta un cognome abbastanza diffuso da queste parti.

La terza e definitiva edizione è del 1900.
Nel romanzo Demetrio Pianelli ha assunto il ruolo del protagonista, sottraendolo a quello della cognata Beatrice Chiesa e così il titolo, da La bella pigotta, assume quello definitivo di Demetrio Pianelli.
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Sopra: Cappella di famiglia De Marchi, nel cimitero di Paderno Dugnano. Foto dell'autore.

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2 Comments:

  • Marshall
    ti confesso che non sapevo esattamente il significato di "pigotta",anche se facilmente intuibile,e per rispetto al tuo post, vista la "raffinatezza" del ns.vernacolo non ti traduco in livornese....l'appellativo che diamo ad una che si comporta come quella bella "bambola".

    Cmq ad una mia ricerca sul web ho visto che del nome pigotta si è impadronita,ci sono decine di siti con riferimento a questo nome, per raccogliere fondi,l'unicef la famigerata organizzazione che sperpera oltre il 70% dei soldi raccolti dagli ignari generosi, per lussuose sedi, megastipendi e costosi quanto inutili viaggi,con sostanziosi pranzi ovviamente solo per i loro famelici stomaci, lasciando le briciole ai poveri bambini del terzo mondo.
    Così con i soldi dei poveri si riempiono le loro tasche: evviva l'onu!
    ciao
    Sarc.

    By Anonymous sarcastycon, at 10 giugno 2010 alle ore 08:57  

  • Sarc.,
    la bella pigotta del De Marchi è stata una donna molto graziosa e fascinosa che ha fatto girar la testa a molti uomini. Era rimasta vedova con tre figlioletti. E uno di quegli (stupidi) spasimanti, ammaliato dalla visione paradisiaca di lei, aveva tentato di circuirla facendole un regalo costoso. Insomma, la credeva facile da conquistare...e invece...è rimasto scornato.
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    Il fatto cui accenni, è verissimo, e pensa che io non dò più nulla tramite quelle famigerate organizzazioni.
    Pensa solo al Costa, che aveva raccolto fondi per non so quale gruppo africano...e invece...E' stato smascherato da Striscia la Notizia.

    Pensa ai quelle telenovele all'apparenza stupide, quanto invece insegnano. Tempesta d'Amore, uno dei programmi prediletti di mia moglie (viene subito dopo il Tg di Emilio Fede!!) ha raccontato di quei tizi che campano organizzando eventi per la raccolta fondi.
    Ecco, è vero, credo che il 70% di quello che raccolgono se lo intaschino gli organizzatori, a fronte di spese e stipendi. Tanto, chi li controlla??

    By Blogger marshall, at 10 giugno 2010 alle ore 09:45  

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