Il mondo è dei furbi
De Benedetti fattosi cittadino svizzero, perché là si pagano tasse sul reddito più basse. Gino Paoli che vi esporta illegalmente i proventi delle serate alle Feste dell'Unità pagatigli in nero, manovre che gli hanno comunque consentito di non dichiarare quelle entrate nel mod.740, così da fargli risparmiare almeno il 43% di tasse. Cos'hanno costoro in comune col PCI, ora PD? Eppure vengono da questo partito osannati come loro porta bandiere. Il primo è addirittura il loro tesserato n.1. Eppure, come si vede, i due ne hanno escogitate tante per evadere o quanto meno eludere il fisco di questo stato.
Poi, però, al rovescio della medaglia, un disabile, che non ha alcuna possibilità di evadere od eludere il fisco, dallo stesso stato è costretto a pagare l'IVA del 22% per la manutenzione di un servoscala che per lui è d'importanza vitale.
Siamo agli antipodi del mondo dei due personaggi di cui sopra, è un mondo che gira alla rovescia.
I due non hanno proprio niente in comune con i comunisti vecchio stampo, così come lo erano stati mio padre e mio suocero: si rivolterebbero nella tomba, nel sentire queste storie. E come questi due non si fanno ritegno nel farsi chiamare comunisti o di sinistra, così non se ne fanno tantissimi altri personaggi del mondo dello spettacolo, degli intellettuali, e di tanti altri mondi.
Tommaso Campanella, filosofo calabrese vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e quindi quando il comunismo era ancora molto di là da venire, nel saggio La Città del Sole, traccia un'idea di come avrebbe dovuto essere il comunismo.
Eppure questo De Benedetti ha la tessera n.1 del PCI, mentre l'altro ne è stato addirittura deputato. Dovrebbero quindi essere tra coloro che dovrebbero occuparsi delle classi più disagiate, essere quindi coloro che dovrebbero mettere tutti i propri beni in comunità con gli altri. E invece? Ma tant'è, per tanti gonzi creduloni basta che questi abbiano la loro etichetta per farli sentire dei loro. Più gonzi di così, si muore!
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