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domenica, gennaio 05, 2014

Viaggi e soldi per comprare le sentenze

Articolo copia-incollato dal sito www.malagiustiziainitalia.it
Viaggi e soldi per comprare le sentenze
Pubblicato 01 Gennaio 2014

Il giudice arrestato a giugno: "a Roma era una prassi dividere il compenso con il magistrato, 3 su 4 sono corrotti".
In un interrogatorio l’ex giudice Chiara Schettini, arrestata a giugno per corruzione e peculato, offre uno spaccato devastante del sistema di corruzione del Tribunale fallimentare di Roma.
Perizie affidate a consulenti dall’ampio potere discrezionale e dai compensi stratosferici, mazzette spartite anche con i giudici. Un crocevia affaristico in cui è coinvolto il vertice dell’ufficio.
Il giudice Schettini non risparmia neppure i magistrati umbri competenti su inchieste che coinvolgono i colleghi romani accusandoli di insabbiare gli esposti. Spiega anche il meccanismo delle truffe e i trucchi per pilotare i fallimenti milionari: “Si entrava in camera di consiglio e si diceva questo si fa fallire e questo no”. I soldi delle consulenze venivano poi ripartiti tra giudici delegati, curatori, periti e avvocati facendo levitare oltre misura le parcelle. Chiara Schettini tenta di scrollarsi di dosso le accuse pesantissime che l’hanno portata in carcere, aggravate da intercettazioni che la inchiodano a minacce, a frasi sorprendenti come: “Io se voglio sono più mafiosa dei mafiosi”.
DI FRONTE ai pm romani, provata dai mesi in cella, cambia registro, ridimensiona il proprio ruolo e punta in alto, accuse che non risparmiano i vertici dell’ufficio, in particolare un magistrato che tirerebbe le fila del sistema: “Il più corrotto di tutti”. Afferma di aver ricevuto minacce di morte, anche dopo l’arresto: “L’ambiente della fallimentare è ostile, durissimo, atavico, non ci sono soltanto spartizioni di denaro ma viaggi, regali, di tutto di più, una nomina a commissario giudiziale costa 150 mila euro, tutti sanno tutto e nessuno fa niente”.
Ancora: “Era una prassi dividere il compenso con il giudice, tre su quattro lì dentro sono corrotti”. Dito puntato anche contro il padre di suo figlio, l’ex compagno Piercarlo Rossi che accusa di avere conti all’estero. “Mi sono fidata, ero innamorata, lui trafficava anche con il direttore di una filiale di Unicredit su 900 mila euro gliene dava 200 mila”. La percentuale per coprire la tangente. Un j’accuse a tutto campo che non risparmia il giudice fallimentare Tommaso Marvasi: “Piercarlo era l’ideatore e promotore, ma ripeto cresce come curatore di Marvasi… perché è troppo penetrante il suo controllo… poi veniva a chiedere a me ‘hai fatto questo? hai fatto quello’. ‘Non ti preoccupare sarà rimesso tutto perfettamente’ Io non l’ho più nominato Federico che rischia di far esplodere lo scandalo del tribunale fallimentare ai massimi vertici”.
È un fiume in piena questa signora bionda che al momento opportuno parla come un facchino: “Io a Di Lauro l’avrei investito con la macchina.. Lui lavorava con la banda della Magliana”.
Descrive il meccanismo della corruzione: “C’era chi si faceva pagare le cene, chi i viaggi, chi smezzava il compenso, sul netto”. Uno in particolare non mollava mai l’osso: “Anche se era in un’altra sezione ha continuato a governare la fallimentare, è il capo della cupola”.
 
Di un altro pezzo grosso dice: “Si sapeva tranquillamente e serenamente che per una nomina a commissario giudiziale andava a via Ferrari con la valigetta e prendeva 150 mila euro da un famoso studio, tutti sanno e mai nessuno fa niente, ha dato tre quarti delle nomine a quello studio”.

TIRA IN BALLO anche l’ex ministro Franco Frattini: “Mi telefonò dicendo che un suo amico, tale Maurizio Bonifati, aveva bisogno di consigli perché aveva questa società, la Mining, che stava per fallire”. Ogni fallimento è organizzato con modalità predatorie. Crediti inesistenti attribuiti a soggetti inesistenti, sul piatto 2 milioni e mezzo di euro, ma prima di arraffarli è stata arrestata. Da Il Fatto Quotidiano del 31.12.2013.

2 Comments:

  • Non so quando la si smetterà, in Italia, con tutta questa corruzione estesa a tutti i campi della vita politica e civile.E' un autentico obbrobrio. A parte ciò, volevo più che altro cogliere l'occasione per rifarmi vivo con te, grande Marshall, dopo un sacco di tempo che non ci siamo più sentiti, soprattutto per colpa mia. Purtroppo sono stati anni per me non semplici, nei quali sono stato occupatissimo e costretto a trascurare quel mio blog "Storia e storie" (vwww.tommasopellegrino.blogspot.com), di cui, come penso ricorderai,tu stesso eri tra i principali lettori e commentatori. A dire il vero, devo aggiungere che tale abbandono è stato anche motivato dal mio disgusto per la politica nazionale da quando è andata a gambe all'aria ogni prospettiva di una stabilizzazione del nostro sistema politico nel senso di un bipolarismo, o addirittura bipartitismo, compiuto e di una democrazia finalmente matura, prospettiva che era sembrata, ad un certo punto, vicinissima a realizzarsi e della quale quel blog aveva in un certo senso fatto, nel suo piccolo, la propria bandiera, prima che tutto sfumasse a causa di persone e circostanze note a tutti che non staremo qui ad elencare.
    Da questo periodo, tuttavia, qualcosa di buono è nato: se ti può interessare, ti rendo noto che è in libreria da poco (o lo sarà tra breve, questione di distribuzione)l'ultima mia fatica storico-letteraria dal titolo "La Tiara e la Corona" sottotitolo "quasi un secolo di amore-odio tra Papato e monarchia sabauda", edito da Roberto Chiaramonte Editore, imperniata sui complessi rapporti tra Chiesa cattolica e Regno sardo-italiano dagli inizi del Risorgimento sino ai Patti Lateranensi del 1929.
    Il volume è in vendita (o comunque da lì lo si può ordinare), a Milano, almeno presso le librerie Rizzoli di Galleria Vittorio Emanuele ed Hoepli di via Hoepli, 5.
    Ti saluto cordialmente, sperando che scuserai il mio lungo silenzio in web, ed auspicandomi una gradita ripresa del nostro costruttivo rapporto di qualche anno fa (non escludo una prossima ripresa dei miei interventi sempre sullo stesso blog).
    Tommaso Pellegrino - Torino

    By Blogger Tommaso Pellegrino, at 8 marzo 2014 alle ore 16:09  

  • Grande Marshal, che è successo?
    E' dal 5 gennaio che il tuo blog è fermo!
    Vabbè che non dovrei parlare proprio io, che ho lasciato il mio fermo per anni, ma, ora, sto gradualmente riprendendo ad aggiornarlo. Ho iniziato con un post su questa tremenda barbarie cui stiamo assistendo in Iraq e ti aspetto là, se vorrai tornare ad onorarmi delle tue visite e dei tuoi graditissimi commenti, come si faceva "una volta". Ciao, a presto!
    Tommaso Pellegrino - Torino
    blog www.tommasopellegrino.blogspot.com

    By Blogger Tommaso Pellegrino, at 17 agosto 2014 alle ore 15:47  

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