Il PIL secondo John Fitzgerald Kennedy
Cinquanta anni fa, più o meno a quest'ora di Dallas nel Texas, veniva assassinato John Fitzgerald Kennedy, il primo presidente cattolico degli Stati Uniti d'America. Aveva molti punti di somiglianza col nostro Silvio Berlusconi: oltre ad essere simili per l'enorme ricchezza personale, nella vita privata erano entrambi attorniati da una schiera di donne, soprattutto di bell'aspetto. Eppure, la nostra sinistra, intransigente con Berlusconi su questo punto, non lo è stata affatto con Kennedy, tanto che lo ha eletto come una delle sue icone di spicco.
Al di là di tutto questo, in tema di PIL Kennedy ci ha lasciato un memorabile discorso. Parole che, nella sua pur breve esistenza, sarebbero bastate per fargli avere di diritto un posto tra i grandi del genere umano. Sono parole pronunciate al popolo americano, prima che diventasse il loro presidente. Tratta dell'inadeguatezza dell'indicatore economico PIL. In altre parole, il candidato presidente Kennedy metteva in guardia, già oltre mezzo secolo fa, su aleatorietà e incostintenza del famigerato indicatore economico PIL, Prodotto Interno Lordo.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.
4 Comments:
o mio dio! Ma chi ha scritto questo posto? Siete a conoscenza del fatto che JFK non è RFK? Il discorso sul PIL è stato fatto da RFK (Robert Fitzgerald Kennedy http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Kennedy) fratello del bel John. (http://www.youtube.com/watch?v=glO_sP75YfU)
Visto che avete perso 15 minuti a scrivere l' articolo, spendete 5 minuti in più a verificare le fonti!
By Anonimo, at 23 novembre 2013 alle ore 05:11
Oh mio dio! Ma chi ha scritto quest' articolo?? Visto che avete speso 15 minuti al massimo per scriverlo, potevate spenderne altri 5 per verificare le vostre fonti!!!
Il fantastico discorso sul PIL non è stato pronunciato dal bel John Fitzgerald Kennedy (JFK), ma dal fratello Robert, candidato alle primare del partito democratico americano nel 1968 e assassinato prima della sua, scontata, vittoria!
http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Kennedy
http://www.youtube.com/watch?v=glO_sP75YfU
By Anonimo, at 23 novembre 2013 alle ore 05:14
Grazie per l'attenzione. Andrò a verificare l'attendibilità della fonte da cui, già anni fa, trascrissi il brano incriminato e, se del caso, cancellerò entrambi i post.
By marshall, at 23 novembre 2013 alle ore 12:06
Bob Kennedy non John
By Alessandro Gianotti - Java studio audio recording, at 12 luglio 2014 alle ore 01:39
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