Elogio alla Miseria
Vittorio Sgarbi, ospitato ieri sera da Santoro nel programma Servizio Pubblico, ha dato sfoggio della sua vasta cultura in campo artistico. Per l'introduzione ha citato un passo di Leo Longanesi tratto da "La sua signora. Taccuino 1957". La frase può senzaltro essere classificata come elogio alla miseria. DaWikipedia, alla voce Leo Longanesi, ecco il testo della frase citata da Sgarbi.
"La miseria è ancora l’unica forza vitale del Paese e quel poco o molto che ancora regge è soltanto frutto della povertà. Bellezze dei luoghi, patrimoni artistici, antiche parlate, cucina paesana, virtù civiche e specialità artigiane sono custodite soltanto dalla miseria. [...] Perché il povero è di antica tradizione e vive in una miseria che ha antiche radici in secolari luoghi, mentre il ricco è di fresca data, improvvisato [...] La sua ricchezza è stata facile, di solito nata dall’imbroglio, da facili traffici, sempre o quasi, imitando qualcosa che è nato fuori di qui. Perciò quando l’Italia sarà sopraffatta dalla finta ricchezza che già dilaga, noi ci troveremo a vivere in un paese di cui non conosceremo più né il volto né l’anima".
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