Tassazione rendite finanziarie
Prendo spunto da un commento lasciatomi stamattina sul post Tassazione dividendi azionari, per ritornare sull'argomento.
Vorrei anzitutto rammentare a quanti si illudono che da una ulteriore tassazione delle rendite finanziarie possano entrare chissà quali cifre nei bilanci dissestati degli stati. Credo si illudano anche che essa sia la panacea a tutti i mali, e che dai loro introiti si possano risolvere i guai finanziari dell'Italia, come pure di tutti gli altri stati europei. Ma non si illudano, e non facciano illudere la gente i propugnatori di tali idee, ed in primis il dott.Victor Uckmar e la signora Ritanna Armeni, che di tale tassa sono convinti paladini. Non creino false illusioni nella popolazione, col fatto che introducendo tale tassazione si chiudano in attivo i bilanci statali, si risolvano problemi occupazionali e si appianino le disuguaglianze. Con la piega che hanno preso le borse dal 2001, dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle, salvo sporadiche fiammate attivate da scaltri e potenti speculatori, la borsa non è più stata la stessa di prima, e ai suoi seguaci ha causato solo perdite e dolori. Chiedetelo agli azionisti di Telecom, Tecnost-Olivetti-Omnitel, Seat Pagine Gialle, Tiscali, Mediaset, Fiat, Finmeccanica, Italcementi, Pirelli, Banca Intesa, Banca Unicredit, Fondiaria, SAI, Mediobanca e tutte le banche in generale, e chi più ne ha più ne metta. Si vada a vedere quanto hanno perso nel decennio quei titoli, e poi vi chiedereste se non sia il caso di premiarli i detentori di quei titoli, anzichè tassarli. e con l'andazzo di voler dare sempre addosso alle cosiddette rendite finanziarie (ma quali rendite ???, infatti in borsa c'è solo il mordi e fuggi, nessuno che voglia più rischiare), e dal momento che molti titoli sono scesi del 90% nell'ultimo decennio, voglio proprio vedere se alla borsa si accosteranno in futuro nuovi "allocchi". Da quel settembre 2001 in borsa è entrato solo il "mordi e fuggi". Nessuno che abbia più voglia di tesaurizzare azioni, anche perchè da quella data erano entrati in borsa gli "avvoltoi", facendo diventare la borsa peggio di una bisca (oggi è salita del 3,5, ieri era scesa di quasi altrettanto) .
E nel caso sparissero i piccoli azionisti, chi investirà più in nuove attività, onde creare lavoro? Lo stato ultraindebitato, i sindacati, i famosi luminari o quei personaggi politici che si riempiono la bocca con la parolina "tassazione rendite finanziarie", che sembra una parola magica, ma solo per chi sta al di là dello steccato della borsa e non la vive pienamente dal di dentro???
La vedo brutta, anche perchè quella gente che ho citato non ha voglia di rischiare in proprio, ed è solo capace di campare sul rischio che corrono altri. Da ultimo, lo si chieda a tutti coloro che in questi giorni stanno cliccando un mio vecchio post, del 9 ottobre 2008: Crollo di fiducia nelle borse.
Perciò, cari esperti, prima di esprimervi su certi argomenti, istruitevi e documentatevi.
2 Comments:
Pienamente condivisibile. Quando un settore è in crisi deve essere agevolato, non bastonato. Il fatto è che a sinistra pensano sempre di vivere con i soldi altrui. E' la "cultura del pizzo" elevata a legge dello stato.
By Massimo, at 23 maggio 2012 alle ore 06:47
Pienamente d'accordo.
By marshall, at 23 maggio 2012 alle ore 21:38
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