Ai tromboni della politica
La domanda da porre ai tromboni della politica, quelli che si sbracciano gridando che Berlusconi deve fare un passo indietro, che deve dimettersi, che deve dare spazio a governi tecnici o di larghe intese, ecc.ecc.ecc., e mi riferisco ai vari Bersani, Di Pietro, Casini, e ora mettiamoci anche Fini e Veltroni, la domanda da porre loro è molto semplice: e allora cosa fareste voi in questa situazione? E subito si dileguerebbero come neve al sole, glissando la risposta, perchè nessuno di loro avrebbe la ricetta magica per risolvere tutto e subito, e ci farebbero così la figura di emeriti macachi.
Prendiamo ad esempio il problema delle province, che secondo loro sarebbero da eliminare perchè così farebbero rientrare da subito 90 miliardi nelle casse dello stato.
Ma il problema, che tutti aggirano, è: cosa facciamo fare all'indomani della chiusura delle province a tutto il personale che via via è stato assunto nel corso degli anni?
Conosco diverse famiglie, qui a nord di Milano, che stanno in piedi e dipendono dalle uniche entrate che hanno in qualità di dipendenti della Provincia di Milano. Sono giovani famiglie, talune con figli in tenera età, sorte negli anni addietro, che han potuto formarsi grazie all'affidamento che dava loro l'avere come datore di lavoro la Provincia.
Perciò, cari tromboni della politica, Bersani, Di Pietro, Veltroni, Casini, Fini e chi più ne ha, più ne metta di pifferai come questi, prima di pensare alla chiusura di queste istituzioni, come modo per far rientrare un pò di soldi nelle casse dello stato, si pensi anche alla collocazione di tutto il personale attualmente in forza alle province. Credo che l'andarci con i piedi di piombo da parte di Berlusconi e Bossi sia anche dovuto a questo. Ma voi ci avete pensato? Perchè altrimenti mi verrebbe da affibiarvi il noto proverbio: non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.
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4 Comments:
Non ho mai capito (l'ho capito benissimo) perchè non viene mai proposta l'abolizione dello statuto speciale per determinate regioni!!!!!
By Anonimo, at 13 settembre 2011 alle ore 13:35
Quanti sono i dipendenti pubblici ? Quattro, cinque, sei milioni ? Certo, deve esserci gradualità, ma è proprio lì che dobbiamo incidere. Meno stato, meno burocrazia, meno dipendenti pubblici. Con gradualità, perchè dopo aver illuso per 50 anni, non si può dire: abbiamo scherzato, tornate tutti da domani a zappare la terra avita.
By Massimo, at 13 settembre 2011 alle ore 18:11
Scusa Marshall ma questo mi sembra un post scritto da un Rifondarolo.
Intanto non vedo perchè un dipendente può essere licenziato nel privato e non nel pubblico,sopratutto se passa la giornata a girarsi i pollici.
Riguardo al destino dei dipendenti in caso di abolizione delle provincie lo si è detto più volte:quelli vicino alla pensione ci andranno e non saranno sostituiti,gli altri invece saranno accorpati alle regioni e ai comuni.
By Frank77, at 14 settembre 2011 alle ore 12:25
Frank,
sarà stato perchè ho parlato con uno di loro.
Comunque, grazie per la precisazione. Riferirò.
By marshall, at 14 settembre 2011 alle ore 13:10
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