Illusione, dolce chimera
Questo post è di supporto alle varie tesi introdotte da Pensiero Verde, sul tema dell' arrivo di primi aumenti dopo il si ai vari referendum; all'approfondimento di un tema, cavallo di battaglia di Massimo; e sull'opinione espressa da Nessie in merito ad una certa parte politica, ed al suo leader in particolare, un articolo ben strutturato che dimostra chiaramente come quello schieramento voglia andare al potere senza aver vinto le elezioni.
Partendo dal primo, si vede infatti come Napoli, finita l'euforia post elettorale, sia ripiombata nell'incubo spazzatura, e anche a Milano arriverà presto la fine delle illusioni: nessun umano sa ancora fare miracoli. Eppure, sia napoletani che milanesi è tutta gente che va spesso al cinema, o che guarda spesso i film in televisione; si sarebbe quindi dovuta ricordare di quella famosa scena del film Il Postino, nella quale quell'onorevole prometteva ad ogni arrivo di elezioni (che a quei tempi si svolgevano almeno ogni due anni, o al massimo tre) il completamento di una data strada, salvo poi sparire e far chiudere il cantiere, a lavori incompleti, una volta ottenuti i voti.
E anche per questo m'ha fatto ridere l'altro ieri la pasionaria Rosy Bindi quando ha sguaiato: "noi siamo in grado di governare" (nota: governare che?). Senza poi parlare dei progetti di Bersani, su come saprebbe risolvere certi problemi, salvo poi a non rivelare mai come farebbe, perchè - dice - se la tiene per lui la soluzione. E qui ci vorrebbero i post di Johnny doe sul tema del personaggio, o le vignette che gli dedicava Sarcastycon. E mi viene in mente proprio Bersani perchè proprio lui è stato l'ideatore e promotore di quella famosa legge sulle assicurazioni, che porta il suo nome. Ebbene, sarà un caso, sarà comunque che lui non c'entri niente con la seguente vicenda, ma sta di fatto che proprio in questi giorni sto assistendo a quella che sembra la disfatta totale delle Assicurazioni Sai-Fondiaria, la gloriosa e storica Fondiaria di Firenze, nata a ridosso dell'Unità d'Italia nel XIX secolo. Il suo corso di borsa è infatti sceso da poco più di 50 euro di non molti anni fa, ai meno di 4 euro di oggi.
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