marshall

sabato, dicembre 19, 2009

Alla riscoperta di Venezia


Ho perso tempo prezioso, restando fermo nella mia convinzione che un disabile in sedia rotelle non possa vivere a Venezia: un errore madornale. E' vero, ci sono ben 200 canali nel centro storico di Venezia, per attraversare i quali ci sono oltre 400 ponti, delle più svariate dimensioni e tipologia; grosse e spesso invalicabili barriere per un disabile in carrozzina; ma ci sono zone di Venezia perfettamente vivibili, e soprattutto godibili anche per un disabile. Ormai, tramite il sito www.venezia.360map.it, ho girato parecchio per Venezia, localizzando Campi e Calli - le famose piazze e vie di Venezia - tra l'altro, tutte di bellezza fuori dal consueto, perchè sgombere e libere dall'invadenza automobilistica e motociclistica. Ho notato che in talune piazze e vie (campi e calli) vi sono anche alberi e aiuole, che nelle foto estive appaiono splendidamente fiorite, e vi sono anche diversi parchi, tra pubblici e privati, che rallegrano le vedute, già belle di per sè. Piazze e vie che sono comunque sempre servite da un efficientissimo servizio di vaporetti, perfettamente attrezzati anche per il trasporto di carrozzine. Errato pregiudizio, pertanto, quello per me vissuto sinora, che Venezia fosse una città "nemica" dei disabili.

Partendo da questo cambio di convinzione, sto quindi pensando di cambiar casa, andando a vivere a Venezia, lasciando quindi la vita caotica di Milano; tutto questo, ovviamente, in prospettiva per figli e nipoti.

Sono giunto a questa decisione dopo aver visto la puntata odierna di Ambiente Italia. Ho visto cortei di gente contrari al Ponte sullo Stretto, cortei di gente contrari alla costruzione delle nuove nove centrali elettriche nucleari programmate; ho visto gente contraria all'installazione delle centrali elettriche fotovoltaiche, perchè sottraggono terreno all'agricoltura; e ho visto gente contraria alle pale eoliche, perchè deturpano il paesaggio. Mia madre, in casi come questi, dice che non si combinerà nulla, perchè c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. Tutto questo, fnchè resteremo a secco di energia, quando allora qualcuno cambierà opinione e si provvederà a lasciar costruire qualcosa, in tutta fretta e furia.

Morale: come fuzioneranno le industrie, se si dovrà ridurre il consumo di combustibili fossili per ridurre l'emissione di CO2? E come funzioneranno le macchine del futuro ad energia elettrica, se di energia elettrica non ne verrà prodotta di più, per poter far funzionare le auto elettriche? Una delle possibili soluzioni intelligenti potrebbe essere quella di far ridurre drasticamente i coonsumi elettrici del 20% a ciascuno. Ma di questa soluzione non se n'è neanche accennato. Ecco allora che torneranno in auge le città d'acqua come Venezia, dove per muoversi basteranno gambe buone e robuste braccia per poter far scivolare sull'acqua un gondolino.
Foto: Canal Grande - Venezia. Da terjenet.com

3 Comments:

  • Ricordi l'aforisma della mia homepage?

    Quando il popolo si diverte a pensare, allora tutto è perduto (Voltaire)
    si adatta bene alla seconda parte del tuo post
    ciao
    Sarc.

    By Anonymous sarcastycon, at 20 dicembre 2009 alle ore 10:41  

  • E come se si adatta, caro Sarc.!
    E poi ci sono gli aizzatori del pensiero, come quel Boselli dei Verdi. Il giovanotto del "nulla è buono". Peccato non vada anche a dire alla gente che, se non si faranno quelle opere, resteremo a corto di energia; e si ripresenteranno episodi cui, almeno dalle mie parti, c'eravamo abituati negli anni '60, '70, '80, quando improvvisamente veniva a mancare la corrente elettrica. Ecco, visto che quel Boselli sembrava un sapientone, ci spieghi cosa dobbiamo fare.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 20 dicembre 2009 alle ore 15:40  

  • Quando partiamo?

    By Blogger Lunatika, at 22 dicembre 2009 alle ore 12:12  

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