Un caso di revisionismo storico
Le bugie, si sa, hanno le gambe corte, e anche le verità nascoste, o volutamente o forzatamente nascoste.
Leggendo l'articolo qui sotto, A futura memoria , ripreso dal sito Aquaeductus, e riportato da Il Domenicale del 10 aprile, a firma di Augusto Zuliani, sorgono parecchi dubbi sul fatto che Palmiro Togliatti, leader del PCI di allora, non sapesse di quanto era avvenuto e stava avvenendo in Unione Sovietica, sotto il regime di Stalin. Circa i motivi che fanno insorgere tali dubbi, li si possono ricercare meditando sull'articolo in questione. Insomma, i fatti venuti a galla sono stati di una tale evidenza, enormità, efferratezza, che sembra sia stato impossibile il non sapere e il non vedere, a meno di essere stati totalmente ciechi e totalmente sordi. Per quanto le bocche del popolo russo fossero state cucite dal terrore, qualcosa sarà pur trapelato.
E non sapere e non vedere cosa? Ciò che dall'informazione qui sotto avrei desunto: che il regime staliniano potrebbe essere stato anche di un'efferatezza superiore a quello hitleriano.
l’NKVD (Il Commissariato del popolo per gli affari interni) e l’NKGB (il Commissariato del popolo per la sicurezza dello Stato) decisero di eliminare tutti i “nemici del popolo”: e cioè i delinquenti comuni, i lavoratori coatti e i prigionieri politici accusati di “deviazionismo trotzkista” o di “sciovinismo”.... Nella Polonia occupata dai sovietici il terrore era pratica corrente; tra il 1939 e il 1941 circa 1, 5 milioni di persone vennero arrestate e deportate, e di loro quasi il 90% morì. Inoltre, secondo lo storico statunitense Carroll Quigley (1910-1977), venne ucciso un terzo dei 320mila polacchi catturati come prigionieri di guerra dall’Armata Rossa nel 1939.
E mi fermo qui perchè altrimenti dovrei fare il copia-incolla di tutto l'articolo sotto.
Fanno bene, quindi, gli ex comunisti di Nova Milanese, ora diessini, anzi partito democratici, a cambiare la dicitura del loro Centro Sociale, dedicato al leader del PCI e posto nell'omonima via, a trasformarla in Circolo, dedicandolo ad una personalità locale, Enrico Rossi, smarcandolo così dalla politica.
E' quanto si apprende dal Cittadino, settimanale d'ispirazione cattolica, di sabato scorso 18 aprile.
Leggendo l'articolo qui sotto, A futura memoria , ripreso dal sito Aquaeductus, e riportato da Il Domenicale del 10 aprile, a firma di Augusto Zuliani, sorgono parecchi dubbi sul fatto che Palmiro Togliatti, leader del PCI di allora, non sapesse di quanto era avvenuto e stava avvenendo in Unione Sovietica, sotto il regime di Stalin. Circa i motivi che fanno insorgere tali dubbi, li si possono ricercare meditando sull'articolo in questione. Insomma, i fatti venuti a galla sono stati di una tale evidenza, enormità, efferratezza, che sembra sia stato impossibile il non sapere e il non vedere, a meno di essere stati totalmente ciechi e totalmente sordi. Per quanto le bocche del popolo russo fossero state cucite dal terrore, qualcosa sarà pur trapelato.
E non sapere e non vedere cosa? Ciò che dall'informazione qui sotto avrei desunto: che il regime staliniano potrebbe essere stato anche di un'efferatezza superiore a quello hitleriano.
l’NKVD (Il Commissariato del popolo per gli affari interni) e l’NKGB (il Commissariato del popolo per la sicurezza dello Stato) decisero di eliminare tutti i “nemici del popolo”: e cioè i delinquenti comuni, i lavoratori coatti e i prigionieri politici accusati di “deviazionismo trotzkista” o di “sciovinismo”.... Nella Polonia occupata dai sovietici il terrore era pratica corrente; tra il 1939 e il 1941 circa 1, 5 milioni di persone vennero arrestate e deportate, e di loro quasi il 90% morì. Inoltre, secondo lo storico statunitense Carroll Quigley (1910-1977), venne ucciso un terzo dei 320mila polacchi catturati come prigionieri di guerra dall’Armata Rossa nel 1939.
E mi fermo qui perchè altrimenti dovrei fare il copia-incolla di tutto l'articolo sotto.
Fanno bene, quindi, gli ex comunisti di Nova Milanese, ora diessini, anzi partito democratici, a cambiare la dicitura del loro Centro Sociale, dedicato al leader del PCI e posto nell'omonima via, a trasformarla in Circolo, dedicandolo ad una personalità locale, Enrico Rossi, smarcandolo così dalla politica.
E' quanto si apprende dal Cittadino, settimanale d'ispirazione cattolica, di sabato scorso 18 aprile.
3 Comments:
"Fanno bene, quindi, gli ex comunisti di Nova Milanese, ora diessini, anzi partito democratici, a cambiare la dicitura del loro Centro Sociale, dedicato al leader del PCI e posto nell'omonima via, a trasformarla in Circolo, dedicandolo ad una personalità locale, Enrico Rossi, smarcandolo così dalla politica".
Stavolta non sono d'accordo Marsh: troppo comodo cambiarsi etichetta e non pagare mai il dazio del loro allineamento alle politiche sovietiche da parte di Longo, Togliatti & brutta compagnia.
Forse mi sono distratta, ma io una vera rettifica da parte loro non l'ho mai vista né sentita. Solo operazioni cosmetiche di facciata con cambio repentino di simboli e loghi l'indomani della caduta del Muro.
By Nessie, at 20 aprile 2009 alle ore 11:18
Nessie,
sono d'accordo con te.
Evidentemente, quella di Nova è un'operazione di facciata; per buttare un pò di fumo negli occhi agli ex democristiani che fanno parte della compagine di governo della città, assieme agli ex comunisti, rifondatori comunisti, verdi, e compagnia varia. E, sempre evidentemente, costoro si sentono "più puri" di quei cattolici passati a Forza Italia o di coloro che nutrono simpatia per Lega Nord.
In realtà, a leggere sul bollettino che editavano costoro (Il Grillo - ottobre 1999) quando sono stati per breve periodo all'opposizione, a un cattolico si accaponerebbe la pelle nel leggere la cattiveria e il livore che essi avevano contro quelli di Forza Italia, nel periodo in cui costoro sono stati al "comando" della città. Oggi, che i ruoli sono invertiti, chi comanda si lamenta della presunta feroce opposizione; forse dimentichi del famoso proverbio che dice: chi la fa, l'aspetti.
Ciao.
E scusa se mi sono dilungato, andando un pò a ruota libera.
By marshall, at 20 aprile 2009 alle ore 15:11
condivido nessie.
e aggiungo:
il fratello di mio nonno in un campo di prigionia sovietico ci è morto, una delle ultime cose che avrà visto sarà stata una bandiera rossa con su falce e martello... ASSASSINI!!!!!!!!
By LL, at 23 aprile 2009 alle ore 11:35
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