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giovedì, marzo 19, 2009

Festività di San Giuseppe in Sicilia

Durante le recenti vacanze natalizie, ho pubblicato la prima parte dei ricordi del mio viaggio in sicilia, di anni fa. Durante quel giro per l'Isola, in un paesino del ragusano, Acate, appresi di un'antica tradizione in uso per il giorno di San Giuseppe, 19 marzo. Credevo che, col modernismo incalzante, tale tradizione stesse per andare in disuso. Invece, da una rivista locale, dall'emblematico titolo di Viaggio in Sicilia, ho appreso che essa è più viva e rigogliosa che mai.
Nella tradizione siciliana, la festività di San Giuseppe - qui venerato per essere il protettore degli orfani, i poveri e le ragazze nubili - è particolarmente sentita per le intercessioni e le grazie ricevute da parte del padre putativo del Cristo; per Acate è una ricorrenza ancor più speciale. Per l'occasione si usa preparare un pranzo, detto "pranzo sacro", offerto simbolicamente a tre persone particolarmente bisognose del paese, che rappresentano la Sacra Famiglia.
Il banchetto, allestito oggi all'interno delle case, si svolge su di una grande tavola dove, ai "tre santi", vengono servite svariate pietanze.
Il cibo è molto vario e offre quanto di meglio produce la campagna in quel momento. Per la sua preparazione sono impegnate intere famiglie, alcune volte anche per diverse settimane, soprattutto per preparare i i dolci della tradizione: turrini, giurgiulena, pastifuorti, cicirata, pagnuccata, mastazzola, mustata e varie marmellate.
Nella preparazione dei cibi, viene data molta importanza anche alla simbologia, soprattutto per il pane. A forma di bastone, viene decorato con un giglio, per simboleggiare la purezza. Il pane di Maria, con una rosa simbolo di verginità e un ramo di palma simbolo di pace. Il pane di Gesù, decorato con gelsomini, uccelli e simboli della Passione.
Altre ghiottonerie, della sapiente cucina popolare siciliana, appositamente preparate in occasione di tale ricorrenza, per "onorare" ospiti così particolari, sono i cucciddati, i cassateddi, e i baddotti.

Questo post si affianca egregiamente a quanto scritto dall'omologo Marsh, pubblicato sul Giardino delle Esperidi ( questo post ), che parla di folclore e devozione nei canti popolari sacri, dove i siciliani primeggiano.

Allegato: http://www.fotoartearchitettura.it/Multimedia/Sicilia/eventi/30.html

4 Comments:

  • bello!
    mi avevi detto che avresti scritto un articolo su ceriana, dove lo trovo?

    By Blogger LL, at 21 marzo 2009 alle ore 13:35  

  • Luca L.,
    un accenno a quanto avviene a Ceriana, nella settimana santa, lo trovi Sul blog Il Giardino delle Esperidi. L'ha scritto il mio omologo Marsh.
    A proposito, se sai qualcosa di quel rito, scrivici un commento.
    E' una settimana che manco dal tuo blog, e forse c'è qualche risposta per me.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 21 marzo 2009 alle ore 14:28  

  • http://opinioniefintedemocrazie.blogspot.com/

    By Anonymous Anonimo, at 24 marzo 2009 alle ore 03:57  

  • Nemo,
    ho dato un'occhiata, ma è lunghissimo. Se mai, passerò domani.
    Ciao.

    By Blogger marshall, at 24 marzo 2009 alle ore 21:35  

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