Viaggio in Sicilia (terza parte)
Per ragioni diverse, ma convergenti, ambivamo molto a quel viaggio: lei, per ricalcare il suolo natio e riabbracciare i consanguinei, io, per ammirare dal vero i luoghi favoleggiati della Sicilia: Castello di Eurialo e Valle dei Templi, in modo particolare.
Di quei Luoghi, me ne aveva parlato, con enfasi e particolari da favola, un caro collega che, negli anni '60, vi aveva fatto il suo viaggio di nozze. Favoleggiare su Eurialo e Niso, e Archimede, e gli Specchi Ustori, e le navi Romane ancorate nel mar Egeo, di fronte a Siracusa, sotto quel promontorio dove si ergeva la Fortezza, per quel mio collega fu un tutt'uno, ed era stato di gran lunga il suo argomento preferito di divagazione, per lungo tempo.
E quella sera della vigilia di Natale 1980 avevamo entrambi fretta di arrivare a quelle mete "diverse, ma convergenti".
Poichè la traversata da Reggio sarebbe stata più lunga, e l'attesa per il traghetto, ancor più lunga, tornammo a Villa San Giovanni e c'imbarcammo sul traghetto delle FF.SS. Stranamente, non c'erano code, e arrivammo all'imbarco, e posizionati sulla nave in un baleno. Dopo mezz'ora eravamo di là dallo Stretto. Erano da poco passate le 19.
Iniziava il tragitto dei sogni e delle favole.
L'arrivo dalla parte sicula-orientale, non era stato previsto nè preventivato, e quindi dovemmo andare alla ventura.
Scartammo risolutamente Taormina e Giardini Naxos, che ritenavamo proibitivi per le nostre tasche e ci avviammo senza indugio verso Catania.
Eravamo entrambi sfiniti, quando arrivammo a Giarre. L'insegna di un albergo dall'aspetto economico ci consigliò una sosta di perlustrazione. C'era posto, ma ne uscimmo quasi subito, dopo che l'albergatore ci aveva fatto visionare la stanza e il bagno, che era in comune con altre stanze, era dislocato in una zona molto angusta dell'edificio ed era alquanto obsoleto. Non ricordo più il nome di quella sorta di albergo, che si trovava sulla statale per Catania, ma, me ne ricordo ancora di lui, per quei particolari che, se fosse ancora così, lo renderebbero poco consigliabile.
Non fu facile trovare posto quella sera di Vigilia, e questo mi riporta alla mente San Giuseppe e la Madonna quando non trovarono posto in nessun albergo o locanda di Betlemme.
Ci fermammo ad un Motel, e lì trovammo posto. Era rimasta solo la suite presidenziale, che costò un occhio della testa, ma che valse la pena per una serie di particolari non da poco. Tra i quali c'era che, la mattina di Natale, svegliati da un sole caldo e sfavillante, i cui raggi penetravano violentemente dalle intercapedini delle tapparelle, non perfettamente abbassate, ci fecero scoprire di aver alloggiato in riva al mare, ai bordi, e quasi a ridosso di un porticciolo nel quale stavano ancorate innumerevoli barche di pescatori, multidipinte.
Eravamo forse in un luogo come quello descritto da Verga nei Malavoglia?
Non avevamo tempo di indagare, anche perchè altrimenti non sarei ripartito senza aver fatto una serie di foto del posto. E s'era fatto molto tardi, e dovevamo ancora percorrere più di cento chilometri per arrivare all'appuntamento delle ore 13, per il pranzo collegiale di Natale.
(Per notizie sul Castello di Eurialo: http://www.ibmsnet.it/siracusa/eurialo.html
e Archimede: http://it.wikipedia.org/wiki/Archimede
e I Malavoglia: http://it.wikipedia.org/wiki/I_Malavoglia
Nota: esattamente 100 anni fà avvenne il Terremoto di Messina.
(segue)
Di quei Luoghi, me ne aveva parlato, con enfasi e particolari da favola, un caro collega che, negli anni '60, vi aveva fatto il suo viaggio di nozze. Favoleggiare su Eurialo e Niso, e Archimede, e gli Specchi Ustori, e le navi Romane ancorate nel mar Egeo, di fronte a Siracusa, sotto quel promontorio dove si ergeva la Fortezza, per quel mio collega fu un tutt'uno, ed era stato di gran lunga il suo argomento preferito di divagazione, per lungo tempo.
E quella sera della vigilia di Natale 1980 avevamo entrambi fretta di arrivare a quelle mete "diverse, ma convergenti".
Poichè la traversata da Reggio sarebbe stata più lunga, e l'attesa per il traghetto, ancor più lunga, tornammo a Villa San Giovanni e c'imbarcammo sul traghetto delle FF.SS. Stranamente, non c'erano code, e arrivammo all'imbarco, e posizionati sulla nave in un baleno. Dopo mezz'ora eravamo di là dallo Stretto. Erano da poco passate le 19.
Iniziava il tragitto dei sogni e delle favole.
L'arrivo dalla parte sicula-orientale, non era stato previsto nè preventivato, e quindi dovemmo andare alla ventura.
Scartammo risolutamente Taormina e Giardini Naxos, che ritenavamo proibitivi per le nostre tasche e ci avviammo senza indugio verso Catania.
Eravamo entrambi sfiniti, quando arrivammo a Giarre. L'insegna di un albergo dall'aspetto economico ci consigliò una sosta di perlustrazione. C'era posto, ma ne uscimmo quasi subito, dopo che l'albergatore ci aveva fatto visionare la stanza e il bagno, che era in comune con altre stanze, era dislocato in una zona molto angusta dell'edificio ed era alquanto obsoleto. Non ricordo più il nome di quella sorta di albergo, che si trovava sulla statale per Catania, ma, me ne ricordo ancora di lui, per quei particolari che, se fosse ancora così, lo renderebbero poco consigliabile.
Non fu facile trovare posto quella sera di Vigilia, e questo mi riporta alla mente San Giuseppe e la Madonna quando non trovarono posto in nessun albergo o locanda di Betlemme.
Ci fermammo ad un Motel, e lì trovammo posto. Era rimasta solo la suite presidenziale, che costò un occhio della testa, ma che valse la pena per una serie di particolari non da poco. Tra i quali c'era che, la mattina di Natale, svegliati da un sole caldo e sfavillante, i cui raggi penetravano violentemente dalle intercapedini delle tapparelle, non perfettamente abbassate, ci fecero scoprire di aver alloggiato in riva al mare, ai bordi, e quasi a ridosso di un porticciolo nel quale stavano ancorate innumerevoli barche di pescatori, multidipinte.
Eravamo forse in un luogo come quello descritto da Verga nei Malavoglia?
Non avevamo tempo di indagare, anche perchè altrimenti non sarei ripartito senza aver fatto una serie di foto del posto. E s'era fatto molto tardi, e dovevamo ancora percorrere più di cento chilometri per arrivare all'appuntamento delle ore 13, per il pranzo collegiale di Natale.
(Per notizie sul Castello di Eurialo: http://www.ibmsnet.it/siracusa/eurialo.html
e Archimede: http://it.wikipedia.org/wiki/Archimede
e I Malavoglia: http://it.wikipedia.org/wiki/I_Malavoglia
Nota: esattamente 100 anni fà avvenne il Terremoto di Messina.
(segue)
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