marshall

martedì, dicembre 16, 2008

Il coraggio di Alessandro Di Pietro

E bravo Alessandro Di Pietro, che oggi, nel siparietto Io Protesto, che va in onda all'interno del programma Occhio alla Spesa, su Rai1, ha elogiato con larga enfasi la Social Card, o Carta Sociale.

Social Card, la carta acquisti da 40 euro al mese, che il Governo italiano ha messa a disposizione delle famiglie più povere, e alle quali sta arrivando in questi giorni, permetterà a molti di risolvere il problema della quarta settimana: di tirare avanti.

La protesta, invece, l'ha scagliata contro quella stampa che ha sparlato della Carta Sociale, denigrandola, anche in modo molto dispregiativo, a rango di carta dei poveri.
Saranno anche pochi 40 euro al mese per loro, per quelli che la disprezzano in quel modo, per coloro che magari sono abituati a spendere 40 euro solamente per un'uscita al bar con amici, e, quindi, per essi, quei 40 euro rappresentano "elemosine" (per dirla come alcuni di loro l'hanno definita). Ma per i "poveri", quelli veri, 40 euro al mese possono rappresentare "molto denaro": dipende solo dall'altezza dalla quale queste cifre vengono stimate.
Oltre che contro tali "giornalisti" (alquanto scadenti), il conduttore si è anche scagliato con veemenza contro i lavativi, i lazzaroni, i perdigiorno che vivono sulle spalle di altri. E' a tali categorie, a tali individui che quei giornalisti dovrebbero rivolgere le loro attenzioni.

Tanto di cappello, quindi, ad Alessandro di Pietro, che, fra i tanti motivi di protesta, dei quali avrebbe potuto parlare, ha scelto di portare alla ribalta del suo siparietto due argomenti un tantino scabrosi, che gli costeranno sì qualche inimicizia, ma molta più simpatia, stando anche ai calorosi applausi ricevuti al termine della propria "esibizione".

Il che, fatto attraverso la rete ammiraglia della Tv di stato, una rete televisiva che è stata spesso additata, anche dalle pagine di questo blog, di essere alquanto ingrata e ingiusta verso decisioni e provvedimenti presi dall'attuale governo, gli fa molto onore.

5 Comments:

  • Evidentemnte,certi giornalisti e certi politici preferirebbero dare calci nei denti ai poveri.Ma quale governo ha mai dato qualcosa ai cittadini?
    Quello del sinistro mortadellone con 69,se non erro,nuove tasse?

    Questi personaggi, o meglio palloni gonfiati,sono talmente stupidi e in malafede che non si accorgono di quanto siano ridicoli....
    ciao
    Sarc.

    By Anonymous Anonimo, at 16 dicembre 2008 alle ore 23:39  

  • Sarc.,
    quello è un programma che guardo ogni tanto, così a caso. E, ieri, mi ha sottratto alla distrazione appena si è messo a parlare di Social Card.
    Mi son detto: - sta a vedere che anche costui ci fa sopra il ricamino scemo, come hanno fatto in tanti. E invece no, ne ha fatto un elogio; e che elogio. A quel punto, non potevo trascurare l'evento. E così mi sono sobbarcato l'onere di tessergli le lodi.
    Ieri sera, poi, mi sono cuccato un pò di Ballarò, e a sentire quel Crozza che teatrava, rivolto ad uno sgomento Tremonti, mi veniva da spegnere e piantarla lì. Ma poi ho resistito per un pò: quando c'è Tremonti, la puntata non deve andare persa. E infatti, s'è sentito un "qualcosa": non parole vacue.
    Ciao, sennò scrivo un poema :)

    By Blogger marshall, at 17 dicembre 2008 alle ore 09:54  

  • E certo, da uno in quota AN cosa ci si poteva aspettare se non gli elogi delle iniziative del Governo? Ma quale coraggio: io la chiamerei piuttosto demagogia da far bere alle casalinghe piazzate davanti alla tv mentre girano il sugo...

    Peccato che la social card sia stata concessa a categorie limitatissime di indigenza disperata: pensionati over 65 che guadagnano meno di 6.000 euro annui o famiglie che non raggiungono i 6mila euro e che hanno figli a carico con meno di 3 anni. In pratica una quota minima, che probabilmente comprenderà una valanga di evasori (quelli che dichiarano meno di 6mila euro). Per non parlare poi delle trafile burocratiche (moduli da compilare, pensate che comodità per un 78enne!) che disincentivano gli aventi diritto a richiederla. Occorrerebbe spendere 2 parole anche sul metodo - la carta dei miserabili - che umilia e mortifica l'indigente, il quale per effettuare il pagamento deve sfonderare la mirabolante tesserina che palesa al mondo intero la sua condizione di disperazione economica. Bella trovata! Ma non era meglio l'accredito dei soldi in busta paga?
    Questo però difficilmente lo sentiremo dire dal Di Pietro Alessandro in tv.

    By Anonymous Anonimo, at 30 dicembre 2008 alle ore 20:42  

  • Marcello,
    scusa l'ignoranza. Ma in rai non son tutti comunisti?
    Comunque: grazie del commento interessante e ben argomentato, al quale potrò rispondere solo a mente fresca.

    By Blogger marshall, at 30 dicembre 2008 alle ore 23:55  

  • Carissimo Marshall, innanzitutto grazie per lo spazio. Purtroppo non funziona che una balla ripetuta 20 volte dalle parti di Arcore diventa verità. La verità sta nei fatti. Del Noce (direttore RAI1 di FI), Saccà (quello di Rai Fiction e delle intercettazioni sulle attricette da piazzare), la Bergamini, i direttori di Tg (che fanno avanti indietro fra Rai e Mediaset), Vespa (che ha praticamente il monopolio dell'informazione politica 4 sere alla settimana su Rai1, la rete che fa più ascolti) per non parlare dei mille personaggi tipo Di Pietro in orbita di partito dimostrano che purtroppo la RAI è partitizzata al massimo. Più dal centrodestra che dal centrosinistra, ma per un semplicissimo fatto statistico: in questi 15 anni ha governato di più il centrodestra del centrosinistra, dunque è riusicta a piazzare in RAI un numero maggiore di suoi "uomini". Ai tempi della prima repubblica la spartizione delle poltrone in RAI era ancora più rigida: RAI1 alla DC, RAI2 al PSI e RAI3 al PCI.

    By Anonymous Anonimo, at 31 dicembre 2008 alle ore 09:33  

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