Viaggio in Sicilia (settima parte)
Vigeva, in quella parte della Sicilia, ma credo esista tuttora, come credo esistesse ed esista da altre parti dell'Isola, e non solo, l'usanza di dare sfoggio o pubblicità dello stato di avanzamento del proprio status sociale.
Le case di quei parenti, che visitammo in quei giorni, presentavano tutte la particolarità d'avere il doppio di tutto, escluse le camere da letto: doppia cucina, doppio bagno, doppia sala soggiorno. E il "doppio" era mantenuto assai bene: lindo, pulito, immacolato: serviva solo per e in caso di ospiti di riguardo, fuori dal comune, che non fossero i frequentatori abituali della casa.
M'era così capitato d'intravedere, in quella che per loro era diventata un'usanza popolare, una sorta di gara sommersa a chi facesse meglio; a chi riuscisse meglio a ristrutturare, modificare, arredare, arricchire la propria casa.
Ecco, se voi volete pensare al termine "mafioso", così per come l'aveva coniato Gesualdo Bufalino, proprio per gli abitanti del ragusano, e immediati dintorni, questa, che era una manifestazione di sfoggio per darsi importanza, può darvene esattamente l'idea.
Del "mafioso" qui veniva dato a colui o coloro che davano largo sfoggio del proprio maggior benessere acquisito. Non era rado sentire che di notte, furtivamente qualcuno scendesse nelle strade a misurare la lunghezza dell'auto del vicino, perchè, in occasione del proprio acquisto, o cambio di vettura, l'avrebbe scelta purchè fosse di lunghezza maggiore.
I doppioni di servizi, e quantaltro, erano solitamente dislocati nel piano fuori terra, al primo piano e, a volte, in altri piani più in alto. E, nonostante fosse una zona povera d'acqua "comunale", questa non mancava e scorreva normalmente: ciascuno s'era creato ampi e invisibili serbatoi d'acqua piovana sui tetti.
In una casa come queste, avvenne quel mio pranzo di Natale 1980, e lì vi trascorremmo quattro giorni e quattro notti, nonostante il nostro intendimento fosse stato ben altro: visitare tutti i luoghi magici della Sicilia.
Lì scoprii la cordialità e l'affettuosità siciliana. All'indomani del già ricordato pranzo all'aperto all'aranceto, nel Circolo del paese, locale di ritrovo dove solitamente avvengono i "discorsi" e i "dibattiti" tra la gente del posto e fuori posto, fu improvvisato uno spettacolo musicale, per far vedere a me, venuto dal nord, come ci si divertiva da quelle parti. G. e N., cugini della mia "accompagnatrice di viaggio", si misero uno alla tastiera e l'altro alla batteria, ma non disdegnarono neanche fisarmonica, tamburelli e lo "scacciapensieri", antico strumento musicale, siciliano per antonomasia. Scoprii che erano artisti provetti. Frammiste alle canzoni in italiano, con altri elementi del loro gruppo band diedero sfoggio della loro eccezionale bravura, interpretando motivi del loro repertorio, sia in italiano che in siciliano, ma soprattutto antichi e vecchi brani del folclore siciliano (sciuri, sciuri - vicchi nà crozza - e altri a me completamente sconosciuti e difficilmente rammentabili).
Per questo ed altri imprevisti "contrattempi", dovemmo limitare il tempo da dedicare alla visita dell'Isola. Fummo costretti a brevi e fugaci "salti" nei luoghi e località cui avremmo voluto dedicare più tempo. Fu così per la Valle dei Templi, il Palazzo dei Normanni, la Cattedrale e il Centro di Palermo, il Duomo e il Chiostro di Monreale e il Parco della Favorita con il Monte Pellegrino e la "Conca d'Oro".
Poichè ci tenevo molto, riuscimmo a dedicare più tempo a Siracusa: lo avevamo raggranellato sottraendolo alle escursioni dei tre giorni precedenti.
Ma, "tutto il resto", tutte le altre "ricchezze" dell'Isola, dovettero essere "tagliate" via.
Le case di quei parenti, che visitammo in quei giorni, presentavano tutte la particolarità d'avere il doppio di tutto, escluse le camere da letto: doppia cucina, doppio bagno, doppia sala soggiorno. E il "doppio" era mantenuto assai bene: lindo, pulito, immacolato: serviva solo per e in caso di ospiti di riguardo, fuori dal comune, che non fossero i frequentatori abituali della casa.
M'era così capitato d'intravedere, in quella che per loro era diventata un'usanza popolare, una sorta di gara sommersa a chi facesse meglio; a chi riuscisse meglio a ristrutturare, modificare, arredare, arricchire la propria casa.
Ecco, se voi volete pensare al termine "mafioso", così per come l'aveva coniato Gesualdo Bufalino, proprio per gli abitanti del ragusano, e immediati dintorni, questa, che era una manifestazione di sfoggio per darsi importanza, può darvene esattamente l'idea.
Del "mafioso" qui veniva dato a colui o coloro che davano largo sfoggio del proprio maggior benessere acquisito. Non era rado sentire che di notte, furtivamente qualcuno scendesse nelle strade a misurare la lunghezza dell'auto del vicino, perchè, in occasione del proprio acquisto, o cambio di vettura, l'avrebbe scelta purchè fosse di lunghezza maggiore.
I doppioni di servizi, e quantaltro, erano solitamente dislocati nel piano fuori terra, al primo piano e, a volte, in altri piani più in alto. E, nonostante fosse una zona povera d'acqua "comunale", questa non mancava e scorreva normalmente: ciascuno s'era creato ampi e invisibili serbatoi d'acqua piovana sui tetti.
In una casa come queste, avvenne quel mio pranzo di Natale 1980, e lì vi trascorremmo quattro giorni e quattro notti, nonostante il nostro intendimento fosse stato ben altro: visitare tutti i luoghi magici della Sicilia.
Lì scoprii la cordialità e l'affettuosità siciliana. All'indomani del già ricordato pranzo all'aperto all'aranceto, nel Circolo del paese, locale di ritrovo dove solitamente avvengono i "discorsi" e i "dibattiti" tra la gente del posto e fuori posto, fu improvvisato uno spettacolo musicale, per far vedere a me, venuto dal nord, come ci si divertiva da quelle parti. G. e N., cugini della mia "accompagnatrice di viaggio", si misero uno alla tastiera e l'altro alla batteria, ma non disdegnarono neanche fisarmonica, tamburelli e lo "scacciapensieri", antico strumento musicale, siciliano per antonomasia. Scoprii che erano artisti provetti. Frammiste alle canzoni in italiano, con altri elementi del loro gruppo band diedero sfoggio della loro eccezionale bravura, interpretando motivi del loro repertorio, sia in italiano che in siciliano, ma soprattutto antichi e vecchi brani del folclore siciliano (sciuri, sciuri - vicchi nà crozza - e altri a me completamente sconosciuti e difficilmente rammentabili).
Per questo ed altri imprevisti "contrattempi", dovemmo limitare il tempo da dedicare alla visita dell'Isola. Fummo costretti a brevi e fugaci "salti" nei luoghi e località cui avremmo voluto dedicare più tempo. Fu così per la Valle dei Templi, il Palazzo dei Normanni, la Cattedrale e il Centro di Palermo, il Duomo e il Chiostro di Monreale e il Parco della Favorita con il Monte Pellegrino e la "Conca d'Oro".
Poichè ci tenevo molto, riuscimmo a dedicare più tempo a Siracusa: lo avevamo raggranellato sottraendolo alle escursioni dei tre giorni precedenti.
Ma, "tutto il resto", tutte le altre "ricchezze" dell'Isola, dovettero essere "tagliate" via.
5 Comments:
E' praticamente un lungo racconto sulla Sicilia. Fai bene a memorizzare attimi così preziosi della vita, prima che ci fuggano via. Un augurio di un Nuovo Anno Felice.
By Nessie, at 31 dicembre 2008 alle ore 01:08
Bravo Marshall!!
da fare invidia al "Viaggio in Italia" di Guido Piovene....
ciao
sarc.
By Anonimo, at 31 dicembre 2008 alle ore 10:13
Nessie,
devo dire che è abbastanza faticoso, ma molto gratificante; e tiene allenata la memoria.
Tanti auguri anche a te e famiglia.
By marshall, at 31 dicembre 2008 alle ore 14:38
Sarcastycon,
conosco quel libro, per averlo letto solo un quarto. Mi ero limitato alle sole regioni del nord, perchè molto corposo, per vedere come erano "le mie parti" negli anni in cui muovevo i primi passi. Devo ammettere che era scritto molto bene. Sarà molto difficile che lo possa imitare.
Ciao, e tanti auguroni di buon anno.
By marshall, at 31 dicembre 2008 alle ore 14:45
Marshall, che belle queste pagine del tuo viaggio in Sicilia.
Ne farò buon uso nel mio viaggio!
F.
By Anonimo, at 2 agosto 2010 alle ore 14:34
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