marshall

giovedì, ottobre 09, 2008

Crollo di fiducia nelle borse

Nel post precedente ho teorizzato sul fatto che il crollo delle borse è da imputare al crollo di fiducia che i piccoli risparmiatori hanno nelle stesse: e ne ho spiegato i motivi. Ad esso, in questo periodo, va aggiunta la crisi di liquidità, così come suggerito da Zener, autore del report su Danieli.
Il concomitante crollo, scoccato all'unisono durante la seduta di borsa odierna, di azioni considerate di rifugio, come quelle del settore energetico (Enel, Edison, Eni), non sono certo da imputare all'asserita crisi di liquidità, bensì alla crisi di fiducia testè ipotizzata. E' bastato infatti che gli operatori di borsa venissero a conoscenza di un probabile blocco delle tariffe di luce e gas per le famiglie, concordato o da concordare tra i governi europei, che si spargesse il panico tra di loro; i quali si sono precipitati a liquidare le posizioni in eccesso su azioni Enel, Eni, Edison, facendone crollare i relativi titoli. Tra gli operatori c'è il timore che una eventuale manovra di questo genere tenda a scaricare sulle relative società gli oneri derivanti dagli aumenti che nel frattempo interverranno: aumenti di costi per manodopera, risorse energetiche, ecc. Sarebbe l'ennesima beffa a danno dei piccoli azionisti, così come è stato per Telecom. Avete presente, infatti, la pubblicità di Fiorello di questi giorni "...e non paghi neanche il canone Telecom!..." Tutta questa regalia va a danno dei piccoli azionisti di Telecom, beffati a suo tempo dalle istituzioni governative. Infatti, sotto il governo D'Alema era avvenuta la privatizzazione ed ai sottoscrittori era stata venduta anche la rete telefonica (e quindi pagata da costoro). I governi successivi, e loro emanazioni, anche sotto la spinta dell'opposizione, oltre che delle associazioni di consumatori, dei sindacati, ecc., per creare la cosiddetta concorrenza, hanno liberalizzato anche la rete fissa, senza però acconsentire che Telecom licenziasse parte del suo personale che nel frattempo, a causa dell'entrata sul mercato degli altri operatori, era diventato in esubero. Tutte queste scelte e decisioni sono andate a chiaro discapito dei piccoli azionisti che hanno visto scendere il valore delle loro azioni dai 13 Euro dell'epoca (diventati poi oltre 7 euro dopo operazioni sul capitale) ai poco più di 0,8 euro attuali.

Come si può aver fiducia in un sistema che permette queste cose?
Ecco dimostrato che buona parte del crollo attuale delle borse mondiali è dovuta al venir meno della fiducia in tutto quel groviglio di istituzioni che interferiscono nel buon andamento di una azienda. In pratica, ai piccoli azionisti non viene data nessun garanzia sul proprio investimento azionario; e allora, perchè rischiare?

3 Comments:

  • OT
    ciao Marshall
    la vecchia cariatide di sarc. ti ha accontentato...

    purtroppo ci sono delle impalcature che coprono parte del soffitto e delle pareti per cui non ho potuto fotografare al meglio, ma 4 si vedono...
    ciao

    cancella pure il comm se vuoi

    By Anonymous Anonimo, at 9 ottobre 2008 alle ore 22:30  

  • Marsh, tu che mastichi d'economia, come prevedi finirà l'affare Unicredit e Profumo? E' inquinato anche lui di titoli spazzatura? Ha un cognome che non profuma niente di buono :-) . Più sotto, sono passata a ringraziarti per il diploma d'onore datomi per Il Giardino delle Esperidi. Grazie e scusa se non l'ho fatto prima. Ciao.

    By Blogger Nessie, at 9 ottobre 2008 alle ore 23:09  

  • Grazie Marshall
    per questo post.L'avrai notato che non intervengo quasi mai su temi economici,in quanto non me ne intendo molto.
    Se sbaglio correggimi, la quotazione in borsa delle aziende serviva per aumentare la liquidità delle stesse e quindi poter fare altri investimenti?
    Mentre,secondo me,oggi la borsa serve per speculazioni finanziarie,
    si compra a Tokyo la mattina e si vende in europa o in Usa nello stesso giorno a qualche cent in più ma muovendo enormi capitali?
    Si creano bolle di supervalutazione
    perché nel giro veloce ci si guadagna, ma, quando scoppiano, per gli ultimi investitori è il dramma?
    attendo lumi
    ciao
    Sarc.

    By Anonymous Anonimo, at 10 ottobre 2008 alle ore 06:32  

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