Vicenda Alitalia
L'epilogo della vicenda Alitalia, unita al travaglio che stanno attraversando tutte le borse del mondo, dimostra che di polli disposti a farsi ulteriormente spennare non c'è quasi più traccia. Devono averlo ben capito Colaninno e Tronchetti Provera, tanto che, allo scadere dell'ultimatum di ieri, hanno preferito gettare la spugna e rinunciare all'acquisto di Alitalia, che, di come si stava evolvendo l'estenuante trattativa, sarebbe diventato un affare disastroso per i piccoli azionisti delle società coinvolte nel salvataggio della compagnia aerea: società che fanno capo ai suddetti. Colaninno, dopo le scorribande fatte in passato in Tecnost, Olivetti, Telecom, Tim, ha perso del tutto la credibilità presso i risparmiatori attempati, come il sottoscritto: dove lui è coinvolto, questi scappano. Avrebbe potuto redimersi con Piaggio e invece le sue azioni sono precipitate anch'esse ben oltre la metà del prezzo di collocamento in borsa: eppure la Vespa è ancora ben venduta in tutto il mondo. Tronchetti Provera è invece riuscito a redimersi in extremis, alla vista dei piccoli azionisti di Pirelli, essendo riuscito a vendere la sua quota di maggioranza, che deteneva in Telecom, ad un prezzo inferiore del 35 percento (pagate 4,2 euro, vendute a 2,7 euro) di quanto l'aveva pagata tre anni prima, ma, in ogni caso, ben superiore di quanto avrebbe spuntato oggi, in quanto le stesse azioni sono scese nel frattempo ad 1 euro, consolando così gli azionisti Pirelli della minor perdita conseguita.
Queste vicende dimostrano che i due devono stare ben attenti a come si muovono e che, in caso di ulteriori disastri perpetrati sulla pelle dei loro piccoli azionisti, nulla più verra loro perdonato: posso scordarsi per sempre la borsa.
A questo punto, a meno di ulteriori sviluppi, ai dipendenti Alitalia non resterà che una soluzione: rilevare l'azienda, autoregolamentarsi e rischiare in proprio; per ora, sotto la guida del commissario Fantozzi; più avanti, da amministratori da loro stessi eletti. Questa strada è già stata tentata e collaudata da molte aziende andate in crisi, e spesso ha dato ottimi risultati: tentar non nuoce, e buona fortuna!
Queste vicende dimostrano che i due devono stare ben attenti a come si muovono e che, in caso di ulteriori disastri perpetrati sulla pelle dei loro piccoli azionisti, nulla più verra loro perdonato: posso scordarsi per sempre la borsa.
A questo punto, a meno di ulteriori sviluppi, ai dipendenti Alitalia non resterà che una soluzione: rilevare l'azienda, autoregolamentarsi e rischiare in proprio; per ora, sotto la guida del commissario Fantozzi; più avanti, da amministratori da loro stessi eletti. Questa strada è già stata tentata e collaudata da molte aziende andate in crisi, e spesso ha dato ottimi risultati: tentar non nuoce, e buona fortuna!
4 Comments:
sembra che qualche altro sindacato se la stia facendo sotto e voglia firmare,non erano abituati a prendere schiaffi....abituati come erano a fare il bello e il cattivo tempo nelle fabbriche.........
occorre ridimensionare fortemente il potere di questi fannulloni,che impediscono di fatto lo sviluppo dell'Italia
ciao
sarc.
By Anonimo, at 19 settembre 2008 alle ore 23:17
Certo che la vicenda Alitalia e le reazioni scomposte e sgangherate di hostess, steward, piloti, fa il paio con la recente monnezza napoletana. Ancora una volta siamo sotto gli occhi dei network mondiali. La facenda degli operatori di Alitalia azionisti era già stata tentata in passato(lo racconta il filmato di Minoli "la storia siamo noi" ch eti avevo segnalato) . Ma con scarso successo, a quanto pare.
By Nessie, at 20 settembre 2008 alle ore 00:16
Sarc.,
dopo questa vicenda, anche il popolo minuto comincia a capire che il modo di sindacare deve cambiare in questo paese. Il sindacato, nel suo operato, deve tener conto anche degli interessi generali della nazione, e non solo particolari di una data frangia o categoria: altrimenti che ci sta a fare, solo a piantar grane e zizzania? Quale diventerebbe il suo vero ruolo??
Infatti, come han visto che quelli fanno sul serio, e che li lascerebbero in braghe di tela, si affretteranno una ad una ad accettare la proposta. Ma forse sarà troppo tardi. Fossi io Colaninno o Tronchetti, non tornerei sui miei passi: tempo scaduto, e ringrazierei il cielo per averlo fatto scadere!
By marshall, at 20 settembre 2008 alle ore 11:26
Nessie,
non ho ancora visto quel filmato che mi hai suggerito. E' interessante sapere che ci sono stati operatori di Alitalia azionisti. Sono certo che in queste condizioni, e con i nostri sindacati alle spalle, costoro non ci metteranno più un solo centesimo: ma chi glielo farebbe fare???
Segno dei tempi.
E la crisi mondiale delle borse sta a dimostrare che in futuro nessuno più, governi compresi, sarà in grado di assicurare più niente. Se vorrai qualcosa te lo dovrai meritare e basta. Non serviranno i vari Tonino che vanno là a sbraitare ed aizzare; che impegnino loro i loro denari, per dimostrare la passione che hanno in ciò che affermano!! Io, se avrò un euro di risparmio, non andrò più, di certo, a metterlo in borsa; e parlo della borsa in generale, non solo di Alitalia. A qual pro dovrei rischiare? Non andrei di certo a mettere a repentaglio i miei risparmi per garantire altri che non sai se siano meritevoli di fiducia. Che si garantiscano da loro stessi lavorando seriamente, onestamente e produttivamente: nel caso Alitalia, questo sarebbe l'unico modo per recuperare la credibilità e la fiducia perduta da parte di coloro che devono necessariamente prendere un aereo per spostarsi. E non è un caso se i treni nazionali stanno avendo un notevole incremento nelle prenotazioni.
p.s. lo pubblico come post
By marshall, at 20 settembre 2008 alle ore 12:03
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