Borse, questione di fiducia
Proseguendo nella carrellata sulla crisi mondiale delle borse, e anche nell'intento di dare una risposta ai commenti al post precedente, di Nessie e Sarcastycon, cerco di formulare una ragione quanto più ovvia ai crolli spaventosi che stanno avvenendo in questi giorni. E che essi siano dovuti in principal modo a crisi di fiducia nell'istituzione della borsa, così com'è stata finora, da parte mia non vi è alcun dubbio; e il caso Warren Buffett - General Electric, di questi giorni, me ne dà ampia conferma.
Il caso General Electric - Warren Buffett è assai singolare e unico, finora, nella storia di salvataggi di grandi aziende andate in crisi. General Electric, che per capitalizzazione di borsa è stata la prima della classifica per parecchi anni (negli anni '80 e '90, era presa ad esempio e riferimento per questa sua posizione d'elitè, dai borsini di tutto il mondo). Da qualche mese si vociferava su sue presunte difficoltà finanziarie, fin quando, scoppiato il bubbone della borsa americana, anche il suo titolo ha cominciato a precipitare a razzo. Stava rischiando il fallimento quando Warren Buffet le è andata incontro orchestrando un'operazione di salvataggio che farà scuola nelle generazioni future di risparmiatori/investitori di tutto il mondo, a partire da subito.
E' notizia dei primi d'ottobre, il salvataggio di GE è stato così congegnato: Warren Buffet entrerà nel capitale di General Electric attraverso un aumento di capitale a lui riservato. Vi investirà 3 miliardi di dollari sottoscrivendo azioni privilegiate con dividendo garantito del 10%; e riceverà diritti d'opzione per acquistare altri 3 miliardi di dollari in azioni ordinarie al prezzo di 22,25 dollari (l'azione veleggia intorno a questo valore, dopo i recenti crolli): diritto da poter esercitare entro i prossimi cinque anni.
Andando alla nostra Italia, se si imparerà ad adottare tale sistema studiato e messo in atto da Warren Buffet, casi come Alitalia, Telecom, Saras (vedere qui la storia scritta da Zener
http://zener.investireoggi.it/saras-7-1193.html ) - (escludendo i casi precedentemente citati di Cirio e Parmalat, vere e proprie truffe ai danni degli azionisti tutti), anche qui da noi non si verificheranno mai più.
Il caso General Electric - Warren Buffett è assai singolare e unico, finora, nella storia di salvataggi di grandi aziende andate in crisi. General Electric, che per capitalizzazione di borsa è stata la prima della classifica per parecchi anni (negli anni '80 e '90, era presa ad esempio e riferimento per questa sua posizione d'elitè, dai borsini di tutto il mondo). Da qualche mese si vociferava su sue presunte difficoltà finanziarie, fin quando, scoppiato il bubbone della borsa americana, anche il suo titolo ha cominciato a precipitare a razzo. Stava rischiando il fallimento quando Warren Buffet le è andata incontro orchestrando un'operazione di salvataggio che farà scuola nelle generazioni future di risparmiatori/investitori di tutto il mondo, a partire da subito.
E' notizia dei primi d'ottobre, il salvataggio di GE è stato così congegnato: Warren Buffet entrerà nel capitale di General Electric attraverso un aumento di capitale a lui riservato. Vi investirà 3 miliardi di dollari sottoscrivendo azioni privilegiate con dividendo garantito del 10%; e riceverà diritti d'opzione per acquistare altri 3 miliardi di dollari in azioni ordinarie al prezzo di 22,25 dollari (l'azione veleggia intorno a questo valore, dopo i recenti crolli): diritto da poter esercitare entro i prossimi cinque anni.
Andando alla nostra Italia, se si imparerà ad adottare tale sistema studiato e messo in atto da Warren Buffet, casi come Alitalia, Telecom, Saras (vedere qui la storia scritta da Zener
http://zener.investireoggi.it/saras-7-1193.html ) - (escludendo i casi precedentemente citati di Cirio e Parmalat, vere e proprie truffe ai danni degli azionisti tutti), anche qui da noi non si verificheranno mai più.
2 Comments:
Grazie della risposta-post, ma quando c'è una ricapitalizzazione anche da parte di un socio di minoranza di un'azienda in difficoltà , è vero che poi si pappa tutto o quasi?
By Nessie, at 10 ottobre 2008 alle ore 14:47
Nessie,
nel caso qui descritto, della General Electric, sembra che Buffet, attraverso il suo fondo d'investimento, sia destinato ad assumerne il ruolo poco invidiabile di socio di riferimento: solo il tempo ce lo potrà confermare. A dire il vero, credo che lui non avesse mai ambito a tale ruolo, ma ci si è dovuto invischiare per forza, per salvare il simbolo del capitalismo industriale americano disseminato in giro per il mondo (mi sembra che GE abbia stabilimenti in oltre 50 nazioni del mondo).
Andando al piccolo ed ignaro investitore, è tempo, è ora che le autorità mondiali in materia (in particolare quelle italiane) pensino maggiormente ad una loro concreta tutela, altrimenti essi spariranno per sempre dalle borse, con tutte le ripercussioni negative del caso.
By marshall, at 11 ottobre 2008 alle ore 00:53
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