Cartolinomania, che passione!
Foto in alto: Mercato dei Fiori - Ventimiglia, 1936 - 1939
sotto: Livorno - Terrazza Pietro Mascagni - anno imprecisato.
(Dal sito ebay di S.Marchese)
Appassionato di vedute, ho visitato il sito Stores.ebay.it/Cartolinomania-s-marchese, dove si vendono cartoline d'epoca delle più disparate località italiane. Mi sono imbattuto in questo - che mi sembra tra i migliori del genere - dopo i frequenti passaggi sul mio blog, da parte di collezionisti/venditori di cartoline d'epoca, per visionare i miei post sui Navigli di Milano, su Pavia, Ferrara, Ventimiglia, ecc. La sua esposizione, comprendente ben 7 - 8000 esemplari, in ogni momento, è tra le più complete e rifornite. Il prodotto è soggetto ad ogni genere di riguardo: ogni minimo difetto viene puntualmente segnalato e le cartoline sono suddivise per regione per agevolare e velocizzare la consultazione.
La scoperta di un sito si ben fatto, ha riacceso l'interesse, ora sopito, che avevo avuto quando giravo per mercatini.
Nel giro odierno, ho fatto due scoperte interessanti: Il Mercato dei Fiori di Ventimiglia e la Terrazza Pietro Mascagni di Livorno. L'interesse sta nel fatto che, attraverso tali cartoline, ho potuto constatare i cambiamenti avvenuti attorno e dentro tali strutture. Del Mercato dei Fiori sono testimone diretto; della Terrazza Pietro Mascagni mi baso sulla testimonianza di oltre un anno fa di Marcello di Mammi. Egli, in un suo lungo ed appassionato post, dal titolo Racconti inattuali, mette in ampio risalto le bellezze architettoniche della sua città di Livorno, e, quando parla dei suoi Canali, li compara, decantandoli con passione poetica, con quelli di Venezia. http://www.dimammi.splinder.com/post/11469747/Racconto+inattuale
Il Mercato dei Fiori di Ventimiglia, anche detto Mercato Coperto, o Mercato della frutta, ha mantenuto intatta la struttura dei pilastri. E' stata rifatta la copertura (in seguito ai danni subiti durante gli otto mesi di bombardamenti sulla città nell'ultimo conflitto mondiale), è stato murato perimetralmente, mantenendo le ampie aperture di fronte, su via Repubblica, e di lato, lungo le vie Aprosio e Roma. Sono stati creati, nelle due ali laterali del Mercato (modificandone così la funzione originaria, da esclusivo mercato dei fiori, ad un insieme variegato di quantaltro), tra i pilastri visibili e i muri perimetrali, negozietti racchiusi da muri e saracinesche (veri precursori di ciò che oggi vediamo nei moderni centri commerciali), dove si vendono alimentari, nel lato sinistro entrando, e fiori, nel lato destro. L'ampio corridoio centrale è destinato ai venditori fissi di frutta e verdura, a destra dei quali si possono notare gruppi di bancarelle costituite da agricoltori locali che scendono in città per vendere direttamente al pubblico i prodotti della loro terra, ivi compresi olio e vino. In fondo al mercato ci sono negozi fissi in cui si vendono articoli per la casa, scarpe e generi di abbigliamento. Alla sua sinistra vi è un ampio e pittoresco mercato del pesce.
Dei cambiamenti apportati alla Terrazza Pietro Mascagni, nel lasso di tempo intercorrente tra la stampa della cartolina d'epoca e la foto attuale pubblicata da Di Mammi (nella quale la Terrazza è visibile solo parzialmente), mi posso basare solo sul raffronto delle stesse, non essendo mai stato personalmente a Livorno.
Forse i posteri potranno ancora ammirare, anche in tempi assai lontani da noi, quanto vediamo in quelle cartoline. Ma c'è una cartolina, quella qui sotto, il cui panorama è stato completamente modificato dalla stoltezza e sciagurataggine umana, e che non sarà mai più fruibile e visibile dalle future generazioni.
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Aggiornamento relativo all'argomento Terrazza Pietro Mascagni, inviatomi gentilmente dallo stesso Marcello di Mammi.
La terrazza fu costruita a partire dal 1925 e progettata dall'ingegner Enrico Salvais e con la collaborazione di Luigi Pastore. Fu terminata in poco tempo. Nel 1935 fu edificato il Gazebo dove alloggiava una piccola orchestra,in seguito, durante la seconda guerra mondiale, fu distrutto dai bombardamenti. Inizialmente la terrazza era intitolata a Costanzo Ciano, padre di GaleazzoNel dopoguerra,notevolmente ampliata, venne dedicata a Pietro Mascagni,il compositore dell’opera “Cavalleria rusticana” Verso la fine degli anni ’90 fu ristrutturata e ricostruito il gazebo.La foto che mostri nel post è del dopoguerra,dopo l'ampliamento ma prima dell’ultima ristrutturazione.
5 Comments:
Grazie per la citazione e per il Link!!!
ti do alcuni dettagli della storia della terrazza Mascagni.
La terrazza fu costruita a partire dal 1925 e progettata dall'ingegner Enrico Salvais e con la collaborazione di Luigi Pastore. Fu terminata in poco tempo. Nel 1935 fu edificato il Gazebo dove alloggiava una piccola orchestra,in seguito, durante la seconda guerra mondiale, fu distrutto dai bombardamenti. Inizialmente la terrazza era intitolata a Costanzo Ciano, padre di Galeazzo
Nel dopoguerra,notevolmente ampliata, venne dedicata a Pietro Mascagni,il compositore dell’opera “Cavalleria rusticana” Verso la fine degli anni ’90 fu ristrutturata e ricostruito il gazebo.
La foto che mostri nel post è del dopoguerra,dopo l'ampliamento ma prima dell’ultima ristrutturazione.
Saluti
Marcello
By Anonimo, at 12 settembre 2008 alle ore 21:23
Marcello,
grazie per il tuo istruttivo intervento. L'ho pubblicato in calce come aggiornamento.
Un caro saluto.
By marshall, at 12 settembre 2008 alle ore 22:12
Davvero interessanti le cartoline raffigurate nel post. Anch'io sono sempre stato abbastanza attratto da questo tipo di frammenti del passato reperibili soprattutto nei mercatini, anche se devo dire che, certe, mi mettono un leggero senso di malinconia. Ti saluto e, se vuoi fare un salto sul mio blog a leggerne delle belle, sai di fare cosa a me graditissima.
Tommaso Pellegrino-Torino
www.tommasopellegrino.blogspot.com
By Tommaso Pellegrino, at 13 settembre 2008 alle ore 15:50
Tommaso Pellegrino,
concordo sul fatto che quando passo in rassegna le mie vecchie cartoline, vengo spesso preso anch'io da sentimenti di velata malinconia: il mio pensiero viene trascinato in quel momento storico, penso a come si vivesse, e ciò provoca quel senso di malessere. Ritengo che oggi, "nonostante tutto", sotto alcuni punti, grazie anche al progresso medico scientifico, si viva assai meglio di allora.
Poi passo a leggere le novità!!
By marshall, at 13 settembre 2008 alle ore 17:46
imparato molto
By Anonimo, at 7 novembre 2009 alle ore 08:04
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