marshall

mercoledì, maggio 07, 2008

Trattato di Lisbona

Sulla scia di alcuni schieramenti politici, molti blogger si sono spesso dichiarati fortemente contrari alla permanenza dell'Italia nell'Unione Europea, per una serie di motivi ritenuti penalizzanti. Tra questi, vi sono le questioni lasciate aperte dal cambio fissato nel 1998 per il passaggio dalla Lira all'Euro, e le questioni legate a imposizioni di norme sull'immigrazione, legate anche all'allargamento della Comunità Europea (vedi caso Romania). E tantissime altre norme, tra le quali voglio ricordare quelle sul vino italiano e l' olio italiano che sono stati fortemente penalizzati dalle norme introdotte in sede comunitaria.

Spesso, per dare un senso di legittimazione a certe decisioni "mortificanti" per l'Italia, si addossa la "colpa" alla Costituzione Europea. Costituzione che non esiste, come dimostra l'interessante articolo pubblicato su L'altra Sicilia, che riporto integralmente.

Bisogna peraltro riconoscere all'Europa il grande merito d'averci fatto godere di un lungo periodo di pace, che dura ininterrottamente da 63 anni. E, ulteriore grande beneficio per l'Italia, il fatto di dover sottostare a rigide regole su deficit, e debito pubblico che ci ha indubbiamente preservati da ulteriori dannose svalutazioni monetarie, come avvenivano di frequente prima dell'introduzione della moneta unica.

Testo dell'articolo:
« Primo, non esiste nessuna "costituzione europea": questo semplice concetto, basilare, è ora che cominciamo a ficcarcelo in testa. Quella che fu denominata "costituzione europea" è un TRATTATO INTERGOVERNATIVO (trattato internazionale concordato e stipulato fra i governi dei paesi UE). Le costituzioni sono le leggi fondamentali degli stati: non esistendo uno stato europeo non può di conseguenza neanche esistere una "costituzione europea ».

«Potrete ingannare tutti per un po’. Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre»
Abramo Lincoln

Trattato di Lisbona: Praga e Berlino rinviano la ratifica
Il Trattato di Lisbona mette in pericolo le leggi nazionali della Germania e della Repubblica Ceca.

È quanto hanno messo in luce i parlamentari tedeschi e cechi rimettendo la carta Ue al giudizio della Corte costituzionale. Ciò potrebbe provocare un ritardo nell’entrata in vigore della carta costituzionale, previsto per il primo gennaio 2009. Il Senato ceco il 24 aprile scorso ha votato favorevolmente affinché venga esaminata dalla Corte costituzionale se il Trattato Ue è in linea con le leggi della Repubblica.
Dei 70 senatori presenti, 48 hanno votato a favore, 4 contro e 18 si sono astenuti. Il Senato non voterà per la carta sin quando la Corte non si sarà pronunciata. Finora soltanto la Camera ha espresso il suo parere favorevole. La questione cha assilla i senatori su cui la Corte dovrà pronunciarsi riguarda certi poteri che dovranno essere trasferiti alle istituzioni Ue, il divario fra Stati membro sull’unanimità alla maggioranza di voto, oppure le implicazioni legali sull’adozione della Carta fondamentale dei Diritti, un allegato al Trattato questo che provoca molto sconcerto fra i giuristi cechi.

La mozione è stata presentata da un gruppo di parlamentari euroscettici del Partito Democratico Civico (ODS), il cui leader è il primo ministro Mirek Topolanek, sostenuti da altri membri della coalizione di governo, i Cristiano-democratici (KDU-CSL). I maggiori fautori del Trattato sono stati invece i parlamentari dell’opposizione di centro-sinistra rappresentati dal Partito Social-democratico (CSSD) che hanno fatto tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo neoliberista.

Nel frattempo anche la Corte tedesca dovrà pronunciarsi sulla natura costituzionale del Trattato. Dopo il sostegno del Bundestag il conservatore Peter Gauweiler della CSU ha ripetuto la sua intenzione di portare la carta Ue davanti alla Corte costituzionale. “Ciò che Bruxelles ha sostenuto di mettere in atto non è compatibile con i nostri principi democratici”, ha osservato Gauweiler al quotidiano Saarbrücker. “Con il Trattato di Lisbona, la sovranità su questi diritti è data alle corti estere, i cui membri non sono investiti per proteggere la Costituzione. Ciò non è concesso dalla Costituzione”, ha dichiarato il membro della CSU. La pronuncia della Corte potrebbe rinviare la firma della carta Ue da parte del presidente tedesco, Horst Köhler.

A tutt’oggi hanno approvato il Trattato Ue 11 Paesi: Austria (manca ancora firma capo dello Stato); Bulgaria; Danimarca; Francia; Malta; Polonia; Portogallo; Romania; Slovacchia; Slovenia; Ungheria. (Rinascita)

Articolo pubblicato il 2 maggio 2008 su:
http://www.laltrasicilia.org/modules.php?name=News&file=article&sid=1239

1 Comments:

  • Il Trattato di Lisbona è l'ennesima truffa sulla quale ci avevano già messo in guardia Vladimir Bukovskij nel libro EURSS e la solita Magli nei suoi pezzi. Se cerchi nell'archivio del magazine di Lisistrata, vedrai che è stato accolto a pernacchi, buuuuuu, cori di protesta nel filmato. Questi eurocommissari che nessuno ha eletto, che guadagnano cifre da capogiro, passano come macchine schiacciasassi sulla pelle degli stati di diritto dei popoli d'Europa.
    Ora come saprai, Barroso vuole imporci con procedure più celeri la Turchia in Ue, dicendo che intanto l'islam è già tra di noi.

    By Blogger Nessie, at 8 maggio 2008 alle ore 23:43  

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