marshall

sabato, settembre 23, 2006

I veri Gonzi - 4a parte

Riprendiamo la nostra storia, facendo un passo indietro dal punto in cui l'abbiamo lasciata.
Nel 1908 presso la Borsa di Milano era quotata la società Industriale Elettrochimica di Pont Saint Martin, divenuta poi SIP (Società Idroelettrica Piemontese), l'antenata di Telecom Italia.
Nel 1923, questa società, assieme ad altre quattro, ottenne da Mussolini la concessione per gestire e sviluppare la telefonia italiana. Sempre lei, nel 1924 costituì la STIPEL, la quale cominciò ad operare il 12 ottobre di quell'anno nelle regioni che ebbe avuto in concessione: Piemonte e Lombardia.
Successivamente SIP acquisì il controllo di due di quelle quattro società (TIMO e TELVE), concentrando nelle proprie mani oltre la metà del traffico telefonico italiano e diventando uno dei maggiori gruppi economici del paese.
Il capitale di controllo di SIP era detenuto dalla Banca Commerciale Italiana. E quando questa andò in crisi, a seguito della pesante situazione economica generale del 1932, fu "salvata" e rilevata dall'IRI, costituita per l'occasione nel 1933, assieme a tutte le sue partecipazioni industriali, tra le quali vi era SIP.
Nel 1936, tutte le attività legate alla telefonia possedute dall'IRI, furono fatte confluire in una nuova società, STET, da subito quotata alla Borsa di Milano.

Facciamo un salto in avanti di 60 anni e arriviamo al 1992.

Sarebbe più interessante ed istruttivo parlare dell'enorme progresso fatto dalla telefonia in questo lasso di tempo, che non parlare degli aspetti finanziari.
Ad ogni buon conto, le nuove tecnologie scoperte e messe a punto da inglesi e americani, durante il periodo a ridosso del conflitto mondiale, furono messe a disposizione dell'Italia nell'ambito del piano Marshall.
Si pensi soltanto a cos'era ancora negli anni '30 l'invenzione di Antonio Meucci e si faccia il paragone con quella che è oggi.
Fu in quegli anni dal 32 al 92 che furono messe le basi per quella che è la telefonia moderna.
E andiamo agli anni novanta.
In quel decennio cominciò a prendere vigorosa forza il vento delle privatizzazioni.
L'Italia era fortemente indebitata. Aveva il debito pubblico più alto, in rapporto al PIL, tra i componenti del gruppo dei sette paesi più industrializzati del mondo. La svalutazione della lira nei confronti del marco tedesco del franco svizzero, le monete più forti dell'Europa in quel momento, erano all'ordine del giorno. L'Italia repubblicana rasentava una debacle senza precedenti.
Gli speculatori internazionali, tra i quali spiccò George Soros, avendo individuato nel nostro enorme debito pubblico il tallone d'Achille della nostra moneta, si diedero al suo assalto, giocando forte a ribasso sulla nostra valuta.
Domenica 13 settembre 1992 la lira fu svalutata del 7 % e la notte del 17 settembre 1992, il governo Amato, per salvare la lira da ulteriori pesanti e disastrose svalutazione, varò una manovra finanziaria da 100 mila miliardi di lire. In quell'ambito tassò i conti correnti bancari sulla base del semplice saldo contabile di quella notte: operazione palesemente iniqua, ma accettata, perchè non tenne conto di nulla: giorni valuta, buon fine assegni, operazioni transitorie, ecc. A chi toccò, toccò. Ci fu quindi chi pagò tanto, chi meno e chi niente. Di quel sacrificio, che non fu sopportato da tutti allo stesso modo, ne beneficiarono indistintamente tutti. E coloro che vennero scherzosamente chiamati i "salvatori della patria", coloro che furono "spolpati", non ebbero alcun riconoscimento scritto o verbale, medagliette, buoni sconto o bonus da spendere nelle proprietà e beni dello stato e demanio pubblico: suggerii queste idee, ma non se ne fece nulla. Eppure sarebbe stata una soluzione a costo zero.
Fu, soprattutto per ridurre il debito, oltre che per azzerare gradualmente la presenza dello stato nei gangli vitali dell'economia, che si diede inizio, con quella manovra finanziaria del 17 settembre 1992, alle privatizzazioni di massa.

fine 4a parte

19 Comments:

  • Molto interessante. Sto colmando parecchie lacune che ho in materia finanziaria, soprattutto, mi spiego molte cose. Alcune le sapevo gia', come che la creazione di grandi centri geostrategici e monetari sia piu' un'esigenza per fronteggiare la speculazione finanziaria di gruppi privati che da soli muoverebbero risorse superiori a quelle di una piccola nazione, che un esigenza dettata da criteri ispirati alla produttivita'. Ma sopratutto come la gestione politico-economica di tutto il dopoguerra sia stata un saccheggio delle risorse accumulate dopo il boom economico del dopoguerra. Un punto a favore del liberismo selvaggio finalizzato alla ricostruzione. Non si finisce mai d'mparare. :-)

    By Blogger Lo PseudoSauro, at 25 settembre 2006 alle ore 05:39  

  • ciao marshall
    ho visto che hai inserito dei nuovi link della comunità blogger!
    credo che visti gli argomenti che tratti potresti "allargare la famiglia" con i blog di interesse comune.
    fuorimercato, Rumors, l'imprenditore, il volpino ed in genere i blog friends che puoi trovare sul mio blog, siano ben felici di essere citati sul tuo blog: loro hanno già provveduto ad inserirti nella loro blog list.
    Saluti
    roby

    By Blogger Zener1992, at 25 settembre 2006 alle ore 14:07  

  • Zener,
    ok, provvedo.
    Comunque tieni presente che io non sono un finanziario puro, come credo lo siate voi.
    La mia vera passione, ora, è diventata la politica. Più precisamente la politica legata all'economia, ovvero politica economica. Il tutto, ovviamente, da praticante autodidatta, senza aver mai studiato nulla del genere su libri di scuola.
    Una certa assonanza potrei averla molto di più con il blogger l'imprenditore.
    Sono molto vicino a quel mondo per averlo frequentato in qualità di esterno.
    Conosco tutte le loro problematiche pratiche; il loro pregi e virtù e anche i loro difetti.
    Ecco perchè i miei lettori non mi sentiranno mai andare completamente contro quella categoria: troverei sempre il modo di giustificarli!

    By Blogger marshall, at 25 settembre 2006 alle ore 15:10  

  • In effetti parliamo tanto di finanza ma dieri che la politica non manca!
    e poi con sto Prodi gli spunti sono tanti!
    bello il post: nel 1992 avevo appena 22 anni (ma llavoravo già nel mio settore da 2) e mi ricordo l'infame balzello sui conti correnti.
    Me ne ricordo anche altre di gabole sui patrimoni?
    in particolare l'imposta patrimoniale sulle imprese: una Bertinottiana imposta che tassava le rimanenze ed il valore dei beni strumentali in quanto "capitali inutilizzati"!
    ce la siamo sorbita fino al 1997...poi venne l'IRAP targata Prodi.
    Insomma: di male in peggio.

    By Anonymous Anonimo, at 25 settembre 2006 alle ore 19:04  

  • scusami: il post precedente era il mio.
    Roby

    By Blogger Zener1992, at 25 settembre 2006 alle ore 19:05  

  • caro Marshall, mi sono preso la libertà di linkarti al mio albero, nella speranza che se passa qualcuno sia attirato dal tuo nome e magari dia una pietosa occhiata anche alle tre o 4 cose che tengo nel mio blognotes.
    è sempre un piacere guardare le cose che scrivi, così come faccio con i geroglifi: non ci capisco nulla, ma mi affascinano troppo. chissà, magari in una vita altra il buon dio si ricorderà di
    dirmi che il pianeta rotola sull'economia, volgarmente detta anche *soldoni*.
    ciao

    By Anonymous Anonimo, at 25 settembre 2006 alle ore 19:59  

  • anonimo,
    ora che me lo ricordi, fu varata con quella manovra la ultra famigerata imposta patrimoniale. Quindi durò da quell'anno compreso, e fino al '97.
    Si dichiarava con il quadro K. Tassava i beni d'impresa: pensa la grande stupidaggine! E dovevano pagarla anche gli agenti di commercio, d'assicurazione, gli avvocati ecc. Praticamente ci tassavano l'auto, il telefono, il fax, il computer, la scrivania, ecc. Per fortuna c'era una franchigia.
    Ahh, Diomio.

    By Blogger marshall, at 25 settembre 2006 alle ore 22:15  

  • stealth,
    ti sei deciso a creare il blog.
    Poi mi spiegherai perchè il fungo atomico!
    M'aspetto una delle tue risposte alla "siroblog".
    Un amico rigattiere mi ha regalato "Florilegio delle SATIRE ed epistole di ORAZIO". E' tutto in latino, tranne le note. Lo leggerò.
    Indovina a chi ho pensato appena l'ho avuto?
    A te e Sarcastycon.

    PER ZENER - ROBY,
    ho visto dopo, la firma. Quindi la risposta per "anonimo" è rivolta a te.

    By Blogger marshall, at 25 settembre 2006 alle ore 22:27  

  • Marshall mi stupisci!
    hai una menoria di ferro!
    ti ricordi il quadro K della famigerata imposta patrimoniale!
    Complimenti a te ed alle tue sinapsi!
    allora ti ricorderai anche la "dichiarazione lunare" del 1993!

    Marshall for president!
    ..vai..minimo ministro delle finanze:))

    By Blogger Zener1992, at 25 settembre 2006 alle ore 23:05  

  • Caro Zener,
    sono cose che non puoi dimenticare, se esse hanno contribuito a crearti una malattia che ti porterai appresso per il resto della vita!
    Mi ricordo sì la dichiarazione lunare. E siccome ho sempre fatto da me, ricordo anche che nel periodo delle dichiarazioni dei redditi ero intoccabile, inavvicinabile, nervoso, irascibile.
    Oltre ad essere "spremuto" e dover pagare, ti dovevi accollare il "calvario" della dichiarazione dei redditi che era diventata nauseante, asfissiante.
    E poi, certi giovani ti vengono a dire perchè ce l'hai tanto con Prodi e Bertinotti & Compagni!
    Bertinotti & Compagni sono stati la causa, perchè con le loro richieste assurde costrinsero il governo, del quale Prodi è ora l'erede di quel modo di governare, a "calare le braghe".
    Se andate su Siro, la vedrete riprodotta in una immagine, la rappresentazione grafica di questo concetto del "calar le braghe.

    By Blogger marshall, at 26 settembre 2006 alle ore 09:10  

  • complimenti post marshall
    ---------------
    vedo che...siamo sempre nei tuoi pensieri eheheh

    By Anonymous Anonimo, at 26 settembre 2006 alle ore 15:02  

  • Pseudosauro,
    Si, la gestione politico-economica di tutto il dopoguerra è stata un saccheggio delle risorse accumulate dopo il boom economico del dopoguerra.
    Ho usato le tue stesse parole perchè è esattamente uguale a come la penso io.
    Infatti, nonostante l'incremento incredibile del numero di tasse e imposte, e del relativo importo sottratto ai cittadini, il deficit è continuato a salire; nonostante si fosse giurato e stragiurato, nel 1983, che quella sarebbe stata la nostra Caporetto, che più in la non si sarebbe dovuto andare. Ed eravamo arrivati alla "disastrosa cifra di 300 mila miliardi di lire".
    A che cifra siamo giunti, ora??
    Evidentemente c'è qualche "grossa falla da turare", prima che la "diga" crolli, creando danni incalcolabili.
    Ma sembra che una parte dei nostri politici se ne freghino del debito pubblico. Sembrano voler dire: "facciamo debiti. Qualcuno pagherà!"

    By Blogger marshall, at 26 settembre 2006 alle ore 18:11  

  • Monica,
    voglio maliziare.
    Siccome ci furono 4 giorni di tempo per decidere le modalità di quella manovra fiscale, pensi che "gli amici" non siano stati avvisati di quella intenzione?
    Evidentemente c'è una grossa parte di "polli". E quando intitolo i miei post "Il paese dei polli", lo dico a ragion veduta!

    By Blogger marshall, at 26 settembre 2006 alle ore 18:17  

  • Sarcastycon,
    mi piace il tuo manifesto in favore della LEGITTIMA DIFESA!
    Hai fatto il pieno di commenti. Evidentemente è un problema molto sentito!

    By Blogger marshall, at 26 settembre 2006 alle ore 18:21  

  • carissimo Marshall, finalmente ho qualcuno che pensa anche a me.:DDD
    quanto al funghetto, ho fatto un favore ad un amico americano.
    mi ha chiesto gentilmente se potevo provarlo per lui, sai, avevo un piccolo cortile incolto che ben si adattava all'uopo.
    la prova è riuscita abbastanza bene e ho telefonato al mio amico per comunicargli che può usare tutti quelli che ha. siccome ad entrambi piace il deserto, con il fascino che emana dal vento e dalla sabbia, gli ho detto: George W., se vuoi farmi contento, vedi di piantarli da casablanca verso est, e non preoccuparti se alla fine trovi il pacifico. tranne israele e il giappone, puoi arare tutto.
    ah, già, dimenticavo che quei funghi prima si piantano e poi sono loro stessi a provvedere all'aratura. va be', sottigliezze......


    prometto che la prossima volta studio il tuo post economico.

    By Anonymous Anonimo, at 26 settembre 2006 alle ore 21:18  

  • grz marshall

    ho fatto un post su napolitano in ungheria eheh ai kheruy non è piaciuto.

    By Anonymous Anonimo, at 26 settembre 2006 alle ore 21:23  

  • Sempre interessante. Ormai è un thriller a puntate! :-)

    By Anonymous Anonimo, at 26 settembre 2006 alle ore 22:01  

  • Stealth,
    no, no!
    Vai bene così!
    Non studiare la mia economia!
    Ad ognuno il suo!
    Perderesti tutto il tuo brio, la tua arguzia, la tua allegra e simpatica ironia che a me piace tanto!
    Quindi resta così!
    E il tuo giudizio sull'Asia? Vedo che è proprio categorico! e senza dare adito a compromessi di sorta!
    In un mio ipotetico governo, te o Sarcastycon vi farei Ministro degli Esteri. Sono convinto che "anche" grazie alla vostra capacità di ironizzare simpaticamente, che non è da tutti, risolvereste tanti "incidenti" diplomatici internazionali!

    By Blogger marshall, at 27 settembre 2006 alle ore 08:25  

  • .....*risolvereste tanti "incidenti" diplomatici internazionali!*

    alla radice, ovviamente........

    caro Marshall,
    come si fa a non volerti bene?

    By Anonymous Anonimo, at 27 settembre 2006 alle ore 15:01  

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