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venerdì, novembre 08, 2013

Aria di rivolta popolare

UN SINDACO SCRIVE A ENRICO LETTA: "SIAMO A UN SOLO PASSO DALLA RIVOLTA POPOLARE".

Mede, 7 novembre 2013.

Caro Presidente del Consiglio, questa volta abbiamo toccato il fondo, tanti Sindaci e, sono convinto, tutti i cittadini italiani si stanno chiedendo dove pensate di arrivare. Cosa pensate di ottenere massacrando di tasse cittadini e imprese? Vi siete ridotto le risorse ai Comuni, vi siete inventati la TARES che ha impegnato per mesi gli uffici dei Comuni ad inseguire i vostri “capricci governativi” con il solo risultato di aver imposto, anzi fatto imporre, dai Comuni una “Tassa Statale” su un servizio comunale di raccolta rifiuti esattamente uguale agli anni precedenti ma, grazie a voi, molto più caro degli anni precedenti. Con un Decreto legge di fine ottobre, avete tagliato ulteriormente la quota di IMU sulla seconda casa spettante ai Comuni, stravolgendo i bilanci di Comuni virtuosi per finanziare quelli in dissesto (quasi tutti in particolari aree del Paese), senza chieder conto a quelle Amministrazioni del pessimo lavoro svolto! Con il “Patto di stabilità” impedite ai Comuni di spendere le risorse previste a bilancio per mantenere l’ordine e il decoro dei beni comunali: strade, viali, cimiteri, parchi pubblici, senza le necessarie manutenzioni presto non saranno più fruibili! Vi siete già inventati il nome della prossima tassa sui servizi, TRISE, che obbligherà i Comuni a rifare tutto il lavoro eseguito quest’anno e i cittadini a nuove imposizioni fiscali sempre più impegnative! Nonostante tale pressione fiscale ormai insostenibile per tutti ed un Debito pubblico che non accenna a diminuire, voi fingete di non vedere il baratro: mentite dicendo ai cittadini che la ripresa è vicina, mentite dicendo al Paese che la crisi sta per finire. Perlomeno spero che sappiate di mentire, altrimenti dovrei pensare che continuerete anche nei prossimi mesi, imperterriti a “suonare sul ponte” mentre la nave, guidata da incapaci affonderà inesorabilmente! Quante famiglie dovranno essere ridotte sul lastrico, quante attività dovranno chiudere ancora, quanti suicidi per la crisi, che ormai non fanno più notizia, dovranno ripetersi, perché vi rendiate conto che il piano A: tassare cittadini ed imprese, è fallito ed occorre una nuova proposta? Occorre una classe politica, non succube di una Merkel sempre più forte, che ridia dignità a questo Paese, che rinneghi i trattati di questa Europa che ci sta portando al fallimento: le tasse che stiamo pagando non riducono il debito, ma servono a finanziare gli interessi su di un debito impossibile da ripianare senza una nostra moneta! Non è vero che siamo un popolo di fannulloni, non è vero che abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità, nella sola Lombardia avevamo circa 850.000 imprese che hanno mantenuto tutto il Paese per anni: ora in Europa hanno deciso di eliminare la concorrenza! Questo Lei, Presidente del Consiglio, non può non saperlo e a Lei mi rivolgo, prima che i tanti cittadini perbene umiliati dalla crisi e che noi sindaci a differenza vostra, incontriamo tutti i giorni, insieme ad un popolo esausto ed inviperito, decidano di fare da soli!
Lorenzo Demartini Sindaco di Mede.

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