In nome del Popolo Italiano
C'è da aspettarsela una notizia del genere. Questo ed altro faranno, piuttosto che dare un taglio ai propri emolumenti e agli sprechi e ai costi della politica. Su questi punti il movimento di Grillo ha ragioni da vendere, anche se poi dà l'impressione di volersi adeguare all'andazzo generale, ritenendo lecite le richieste di rimborso viaggi per i grillini che andranno a manifestare in Val di Susa contro la TAV.
Di taglio ai costi e agli sprechi della politica se ne parla da sempre (qui un post sulle battaglie che faceva Ugo La Malfa contro i fautori del debito pubblico). Ne parlava con toni già allora catastrofici anche Giancarlo Pagliarini, ministro leghista del Primo Governo Berlusconi. Ma già allora s'era capito che la questione del debito pubblico italiano è insolubile. Furono i retaggi degli anni '80. All'inizio di quel decennio era infatti di appena (si fa per dire) 100 milioni di euro, alla fine del decennio era diventato di circa 400 milioni di euro. Da lì il debito pubblico divenne incontrollabile perchè per quanti sacrifici si facessero, gli interessi sul debito assorbivano gran parte delle tasse, per cui era giocoforza emettere altri titoli di stato a copertura del debito. E' lì che avrebbero dovuto cominciare a fare i tagli o a fare i passi secondo la gamba. Così invece si è arrivati alla situazione esasperante dei nostri giorni, senza saperci raccapezzare e senza che nessuno, men che meno Grillo, sanno trovare una soluzione che non porti a spargimenti di sangue. All'origine di tutto c'è quindi quel fatidico decennio; e quanto è avvenuto nei decenni successivi ne è stata solo la conseguenza diretta (altro che scaricare tutte le colpe su Berlusconi!). Se espropri ci devono essere, devono partire proprio dai politici - e mettiamoci anche i sindacati - che hanno creato le condizioni perchè questo succedesse. E' giusta quindi la didascalia della foto. E tra i politici che hanno fatto sì che ciò accadesse, o che non hanno fatto nulla per evitare d'arrivare a questo punto, ci sono i due personaggi della foto.
Con un'Italia siffatta, ora mi chiedo, e per l'ennesima volta me lo chiedo, chi avrà più voglia d'investire in Italia, italiani o stranieri che siano? Chi avrà più voglia di creare nuovi posti di lavoro? Che ci pensino la politica con i sindacati.
L'occasione della vicenda mi è propizia per ritornare su una mia storia personale risalente a vent'anni fa, che ho già raccontato in questo blog, avente a che fare col rischio-pericolo che corre chiunque si voglia avventurare a creare una ditta in Italia. Ecco, da tale pericolo posso dire di essere stato tra i miracolati. Il mio santo, o il mio angelo custode, vent'anni fa ha impedito che diventassi amministratore di una ditta che aveva già 35 operai. In questa ditta avrei avuto carta bianca, ma anche la responsabilità di procacciare i finanziamenti necessari allo svolgimento dell'attività. A quelle condizioni mi avrebbero praticamente regalato la ditta. Ai vecchi proprietari sarebbe rimasta la gestione dei clienti per un certo tempo, a loro sarebbero andate le provvigioni sulle vendite, via via percentualmente diminuenti, e per sempre avrei dovuto versare un affitto per mura e macchinari. Grazia ricevuta: un incidente d'auto mi impedì d'arrivare in orario nel luogo della firma. Ebbi così il tempo per ripensarci meglio, e arrivai alla conclusione di non farne nulla. La ditta fallì poi comunque, e i soci che erano rimasti dentro persero tutto, anche i propri beni personali, che avevano dato in pegno alle banche. Al punto in cui stanno le vicende nazionali, credo sia la fine che farà l'Italia. Se si andrà avanti con le tasse anzichè tagliare; se si andrà avanti col fare una politica che impedisce alla gente di buona volontà di arricchirsi col lavoro, quella sarà la fine che farà l'Italia: Fallimento. E a quel punto addio ad ogni politica sociale o di accoglienza dei rifugiati politici, tanto cari quest'ultimi alla neo presidente della Camera Laura Boldrini, anzichè pensare agli italiani che si stanno impoverendo sempre di più.
Articolo correlato: Sangue italiano per l'euro: ci hanno rubato 600 miliardi
Di taglio ai costi e agli sprechi della politica se ne parla da sempre (qui un post sulle battaglie che faceva Ugo La Malfa contro i fautori del debito pubblico). Ne parlava con toni già allora catastrofici anche Giancarlo Pagliarini, ministro leghista del Primo Governo Berlusconi. Ma già allora s'era capito che la questione del debito pubblico italiano è insolubile. Furono i retaggi degli anni '80. All'inizio di quel decennio era infatti di appena (si fa per dire) 100 milioni di euro, alla fine del decennio era diventato di circa 400 milioni di euro. Da lì il debito pubblico divenne incontrollabile perchè per quanti sacrifici si facessero, gli interessi sul debito assorbivano gran parte delle tasse, per cui era giocoforza emettere altri titoli di stato a copertura del debito. E' lì che avrebbero dovuto cominciare a fare i tagli o a fare i passi secondo la gamba. Così invece si è arrivati alla situazione esasperante dei nostri giorni, senza saperci raccapezzare e senza che nessuno, men che meno Grillo, sanno trovare una soluzione che non porti a spargimenti di sangue. All'origine di tutto c'è quindi quel fatidico decennio; e quanto è avvenuto nei decenni successivi ne è stata solo la conseguenza diretta (altro che scaricare tutte le colpe su Berlusconi!). Se espropri ci devono essere, devono partire proprio dai politici - e mettiamoci anche i sindacati - che hanno creato le condizioni perchè questo succedesse. E' giusta quindi la didascalia della foto. E tra i politici che hanno fatto sì che ciò accadesse, o che non hanno fatto nulla per evitare d'arrivare a questo punto, ci sono i due personaggi della foto.
Con un'Italia siffatta, ora mi chiedo, e per l'ennesima volta me lo chiedo, chi avrà più voglia d'investire in Italia, italiani o stranieri che siano? Chi avrà più voglia di creare nuovi posti di lavoro? Che ci pensino la politica con i sindacati.
L'occasione della vicenda mi è propizia per ritornare su una mia storia personale risalente a vent'anni fa, che ho già raccontato in questo blog, avente a che fare col rischio-pericolo che corre chiunque si voglia avventurare a creare una ditta in Italia. Ecco, da tale pericolo posso dire di essere stato tra i miracolati. Il mio santo, o il mio angelo custode, vent'anni fa ha impedito che diventassi amministratore di una ditta che aveva già 35 operai. In questa ditta avrei avuto carta bianca, ma anche la responsabilità di procacciare i finanziamenti necessari allo svolgimento dell'attività. A quelle condizioni mi avrebbero praticamente regalato la ditta. Ai vecchi proprietari sarebbe rimasta la gestione dei clienti per un certo tempo, a loro sarebbero andate le provvigioni sulle vendite, via via percentualmente diminuenti, e per sempre avrei dovuto versare un affitto per mura e macchinari. Grazia ricevuta: un incidente d'auto mi impedì d'arrivare in orario nel luogo della firma. Ebbi così il tempo per ripensarci meglio, e arrivai alla conclusione di non farne nulla. La ditta fallì poi comunque, e i soci che erano rimasti dentro persero tutto, anche i propri beni personali, che avevano dato in pegno alle banche. Al punto in cui stanno le vicende nazionali, credo sia la fine che farà l'Italia. Se si andrà avanti con le tasse anzichè tagliare; se si andrà avanti col fare una politica che impedisce alla gente di buona volontà di arricchirsi col lavoro, quella sarà la fine che farà l'Italia: Fallimento. E a quel punto addio ad ogni politica sociale o di accoglienza dei rifugiati politici, tanto cari quest'ultimi alla neo presidente della Camera Laura Boldrini, anzichè pensare agli italiani che si stanno impoverendo sempre di più.
Articolo correlato: Sangue italiano per l'euro: ci hanno rubato 600 miliardi
1 Comments:
A Cipro il prelievo forzoso c'è stato per imposizione europea. L'ipotesi di un replay di Amato 1992 non è affatto peregrina, soprattutto se Bersani riuscirà a formare un governo traballante e dovrà pagare pegno a chi gli garantirà la sopravvivenza.
By Massimo, at 17 marzo 2013 alle ore 17:15
Posta un commento
<< Home