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domenica, luglio 18, 2010

Retaggi storici - ultima parte

"Anche Parri è in prigione: "Fra gli imputati di favoreggiamento della fuga di Turati" ricorda Alberto Albertini "ci fu il nostro ex redattore Ferruccio Parri, combattente che aveva preso parte sulla fronte italiana a nove offensive, riportato tre ferite, ottenuto due promozioni straordinarie per merito di guerra, tre medaglie d'argento e altra proposta per una quarta, la croce al merito di guerra, le croci di cavaliere dell'Ordine Mauriziano e della Corona d'Italia, la croce di guerra fancese, e una citazione all'ordine del giorno del generale Nivelle". Il processo per la fuga di Turati si celebra a Savona nel settembre 1927 e si conclude con una condanna a dieci mesi per Rosselli e Parri, al quale viene cancellato il grado di maggiore che aveva ricoperto con tanto coraggio. Filippo Turati, che muore a Parigi il 29 marzo 1932, non rivedrà più la sua cara Milano. A quella data i suoi giovani seguaci sono passati più volte per la galera e il confino. Bauer torna libero nella sua città il 10 aprile 1928, due giorni prima dell'attentato alla fiera. Due anni dopo anche Parri ritorna da Ester e dal piccolo Giorgio, trovando un impiego al "Giornale degli economisti" per mille lire al mese. Carlo Rosselli, che con Emilio Lussu e Fausto Nitti era fuggito dal confino di Lipari nel luglio 1929, si rifugia in Francia dove dà vita a Giustizia e Libertà, una formazione politica che, consapevole degli errori della classe dirigente liberale e degli esponenti del socialismo rivoluzionario, chiama a raccolta contro la dittatura. GL raccoglie così l'eredità politica e morale di coloro che, come Turati e Bissolati, avevano alzato la voce della saggezza nel clamore del dopoguerra, avendo come quartier generale Milano, la città del riformismo di Turati, del liberismo di Albertini, del "Caffè" di Parri e Bauer. Sono influenti e coraggiosi, ma pochi. Con loro non basta la forza, occorre il tradimento."


 

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