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lunedì, gennaio 04, 2010

La provincia Terra di Lavoro

C'era una volta, in Italia, una provincia chiamata Terra di Lavoro . Come dice Wikipedia, "è una regione storico-geografica legata alla Campania, oggi risultante suddivisa tra le regioni politico-amministrative del Lazio, della Campania e del Molise". Il toponimo Leboriae, derivante da Terra di Laboris, per un certo periodo storico aveva sostituito il toponimo Campania, già in uso dal V secolo a.c. Il toponimo Leboriae è documentato da Plinio il Vecchio nell'opera Naturalis Historia. Su un documento di dubbia originalità, risalente al 1092, viene ritrovato indicato per la prima volta il toponimo Terra Laboris. Passando a tempi più vicini a noi, all'Unità d'Italia, nel 1861 la provincia di Terra di Lavoro era una fra le più vaste province d'Italia. Essa comprendeva i vasti fertili territori dei Circondari di Gaeta e di Sora , tutta la parte dell' Agro Nolano ricompresa nell'attuale provincia di Napoli, una parte delle province di Benevento, Avellino, Isernia, e ancora l'intero territorio dell'attuale provincia di Caserta.
Nel 1927 la provincia di Terra di Lavoro venne disciolta: i comuni laziali già appartenuti al Circondario di Sora confluirono nella nuova provincia di Frosinone, istituta nello stesso anno. Nel 1934 fu istituita la provincia di Littoria (ora Latina), che raggruppò gli attuali comuni laziali facenti parte dell'allora Circondario di Gaeta. I comuni campani, facenti parte dell'antica provincia di Terra di Lavoro, nel 1945 andarono a formare la neo costituita provincia di Caserta. Gli altri comuni, che già orbitavano attorno alle città di Benevento, Avellino, Isernia erano confluiti nelle rispettive province.

Di uno di quei comuni del Lazio, dell'antica provincia di Terra di Lavoro, erano originari i miei genitori, che lo avevano abbandonato tra la fine del 1943 e i primi giorni del '44, assieme alle loro famiglie e gruppi di famiglie affini od amiche, a causa dello sfollamento forzoso di tutta la popolazione civile orbitante nell'area circostante l'Abbazia di Montecassino. Gli Anglo Americani avevano deciso di bombardare il monte dalla cima alla base, nel tentativo di liberarla dalla presenza di forze tedesche che stavano opponendo una strenua resistenza all'avanzata verso Roma dell'esercito alleato. Al termine del conflitto, alcuni strateghi internazionali avevano dichiarato l'inutilità della Battaglia di Montecassino

Finita la guerra, vi fu il rientro di quasi tutti gli sfollati, ad eccezione del nucleo familiare dei miei nonni materni che decisero di rimanere nella campagna del cremonese, iniziandovi una nuova vita, non priva di avventure e disavventure.

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Foto: da Wikipedia

Fine prima parte
Note di aggiornamento
Il post è pubblicato anche su Aquaeductus/Storia , dove potrete consultare, anche ingrandendola, la carta topografica storica della provincia. Potrete constatare la sua vastità, che parte da Sora, a nord, per arrivare ai confini con Sarno, all'estremo sud.
La zona intorno a Sora è ricca di corsi d'acqua, tanto che a Sora vi era la Cartiera del Sole, il più moderno stabilimento cartario d'Italia, ed uno dei primissimi in Europa, negli anni '60 e '70.
Produceva ottime carte patinate moderne (Jupiter, patinata in macchina senza legno, era il loro cavallo di battaglia). Era stato pensato e voluto dagli industriali milanesi Fabbri (dell'omonima Casa Editrice Fratelli Fabbri Editori) e Bonelli, con i finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno. Negli anni 80, dopo alcuni passaggi di proprietà, era finito al Gruppo Burgo, il cui maggior azionista era Mediobanca, la quale, verso fine anni '90 delistò Burgo dalla Borsa. Vicino a Sora si possono vedere i Centri di Ceprano, Atina, Isola Liri, anch'essi sede di importanti e rinomate cartiere, produttrici di carte da stampa, dagli anni '50 agli anni '80/ '90.

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