marshall

mercoledì, giugno 07, 2006

Pensieri sul caso D'Elia

Sergio D’Elia è un mio coetaneo. Anch’io, come lui, e come la stragrande maggioranza dei giovani di allora, ho vissuto sulla mia viva pelle gli anni ’60 e ’70. Li ho vissuti in modo talmente viscerale che hanno lasciato in me, attraverso la mia malattia, la traccia indelebile di quel periodo di sacrifici ai limiti della sopportazione umana e fisica.
Quante sere tornado dalla scuola serale e dopo aver fatto anche otto ore di lavoro, avresti voluto piantare li tutto, mandare tutto e tutti al diavolo, farla finita.
Ciò nonostante, dopo sei anni di scuole serali, vissuti in quel modo, e, dopo aver superato anche un grande esaurimento nervoso, volevi riprendere in mano i libri e iscriverti all’Università, sulla scia di Einstein. Ma almeno ci provasti e ora puoi dirti orgoglioso di quel tentativo fallito.
E poi i primi anni di lavoro senza più la scuola di mezzo: la scuola con i voti, sia ben chiaro, non la scuola della vita, chè quella non finisce mai. Mai a casa prima delle otto di sera. Però si era giovani, c’erano le energie e si poteva anche fare.
Questo è il quadro sintetico dei giovani tutto casa e lavoro di allora: non c’erano troppi grilli per la testa perché non avremmo potuto permetterceli e quindi era anche dannoso crearsi false illusioni.
C’era invece chi voleva cambiarlo il mondo, in ogni modo: anche con la rivoluzione.
Sesto San Giovanni era chiamata la Stalingrado d’Italia: chi viveva in quella terra, vedeva e toccava con mano il clima generale di quegli anni ’70.
Un Ingegnere, dirigente dell’Ercole Marelli, mio conoscente e uscito anni prima dalla mia stessa Scuola, fu “assassinato” a colpi di pistola dalle Brigate Rosse: “che colpa gli fu imputata”, dalle Brigate Rosse, per essere assassinato in quel modo barbaro. I suoi figli, orfani di Padre e sua moglie, vedova a trent’anni, non si sono più ripresi da quel terribile choc.
Non c’è stata nessuna rivoluzione. Viviamo sotto la stessa Italia di allora, sotto la stessa bandiera e sotto la stessa costituzione, anche se stiamo cercando, giustamente, di aggiornarla ai tempi attuali. Non vedo quindi il nesso del perché “uno degli autori di quei misfatti” degli anni ’70 debba ora sedere in parlamento, pagato, spesato, e, quel che sarà ancora più beffardo, pensionato di “lusso” dello stato. E, doppiamente beffardo, oltraggioso, offensivo, ripugnante, gli venga ora assegnato un alto incarico dei vertici dello stato.
stato con la s minuscola, perché finchè non tornerai a farti rispettare, ti scriverò sempre con la s minuscola.
Se qualcuno non ha ancora perso il senno o il barlume, poco, poco ci manca.

(fine della mia esternazione quotidiana)

7 Comments:

  • La Storia dell'umanità è fatta di storie come questa. Sì, ne vale la pena, perchè solo così si progredisce e si migliora. Pensate se, qualche migliaio di anni fa, avessero detto e fatto che non valeva la pena "sbattersi" per accendere un fuoco o per avere armi migliori per la caccia ... probabilmente l'umanità si sarebbe estinta. Ci sono sempre quelli che costruiscono e quelli che cercano di distruggere. Disturba assai quando quelli che distruggono vengono premiati e campano a spese di tutti noi.

    By Blogger Massimo, at 9 giugno 2006 alle ore 19:36  

  • coccoverde,
    non ti ho ignorato nè dimenticato. Anzichè la risposta diretta, voglio scrivere un post, come seguito di questo, che mi ha ispirato il tuo breve ma acuto commento.

    By Blogger marshall, at 9 giugno 2006 alle ore 21:28  

  • monsoreau,
    hai già anticipato qualcosa di quello che ho in mente di scrivere.
    Ho notato con piacere che i miei due figli leggono con piacere i post che sono anche parte della mia storia privata giovanile; e questo mi è da stimolo a impegnarmi nello scrivere.
    Sono stato un pò assente dai vostri blog perchè mi sono dedicato approfonditamente alla lettura, e commenti, della estrosa zanzara, che è di una verve comica unica (ogni tanto fa bene anche ridere! E che ridere!).

    By Blogger marshall, at 9 giugno 2006 alle ore 21:40  

  • Il caso D'Elia: l'apoteosi dell'ingiustizia. Lui ha fondato " Nessuno tocchi Caino", ok ma non "Nessuno tocchi D'Elia", quindi se avessero un po' di buon senso gli toglierebbero subito il sottosegretariato.

    By Blogger Niccoló, at 12 giugno 2006 alle ore 00:45  

  • imhotep,
    ma lui stesso, D'Elia, a quest'ora sarà diventato sordo per i continui fischi nelle orecchie che riceve dai dissenzienti.
    Ma perchè non si dimette lui stesso??
    Darebbe veramente qualche segno del suo "mutato" pensiero.

    By Blogger marshall, at 12 giugno 2006 alle ore 09:48  

  • Rinunciare alle auto blu? Agli stratosferici stipendi senza fare un tubo ( forse qualche tubo se lo fanno, ma di altro tipo...)? Non è da politici!:-)

    By Blogger Niccoló, at 14 giugno 2006 alle ore 01:12  

  • imhotep,
    nonostante le loro belle parole, i loro bei discorsi, penso proprio che non abbiano dignità personale, e quindi, se ci prenderemo gioco di loro, non dovranno aversene a male: chi non ha dignità non può pretendere rispetto!!

    By Blogger marshall, at 14 giugno 2006 alle ore 20:47  

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