marshall

lunedì, febbraio 06, 2006

Imprenditoria italiana

Ho guardato con grande interesse il servizio su Rete 4 - MelaVerde - del 5 febbraio 06, di Gabriella Carlucci, riguardante l'imprenditore agricolo di Celle Ligure che da un lembo del costone della montagna locale ha ricavato una serra "curva" e in "pendenza" per la coltivazione del Basilico, prodotto base per la produzione del famoso "Pesto alla Genovese".
La serra, sobria e dotata anche di tecnologie moderne, creata dal padre dell'imprenditore e da lui migliorata e perfezionata, è in grado di produrre basilico per tutto l'anno in quanto possiede un impianto di irrigazione "a pioggia" a ciclo continuo perchè preleva l'acqua da una sorgente montana, da lui ricercata e avuta in concessione dalle autorità locali. L'azienda, prettamente famigliare, è condotta oltre che dall'imprenditore, da sua madre, sua sorella e un amico diventato fisso di famiglia.
Davanti ad esempi del genere, di grande volontà, di spirito di sacrificio, di "voglia di fare", non si può che restare ammirati nell'osservare come si possa ricavare qualcosa di utile "dall'impossibile".
E finchè ci saranno in Italia, in Europa, nel Mondo, uomini come questi, potremo sperare in un mondo sempre migliore.

18 Comments:

  • Sono d'accordo con Lei. Sono uomini da lodare. Ma purtroppo non è da lodare l'iniziativa di un governo (qualsiasi esso sia) che concede finanziamenti per una serra di basilico e manca di concederli a soggetti impegnati in ricerche di fondamentale interesse per il genere umano: medicina (intendo ricerca VERA e non veicolata e viziata dalle aziende farmaceutiche), fonti di energia alternative, ecologia, trasporti/urbanistica, nuove tecnologie.

    By Blogger Mark, at 7 febbraio 2006 alle ore 09:19  

  • Per markOz:
    Grazie per essere passato dal mio blog.
    Il mio non voleva essere un discorso politico, sul quale ho tra l'altro idee mie molto chiare e scriverò, andando avanti, di questo argomento.
    Tra l'altro non sò neanche se ha avuto dei finanziamenti in quanto è una attività che ha ereditato dal padre e che lui ha migliorato.
    Per quanto riguarda il finanziamento alla ricerca, sono d'accordissimo in quanto, tra l'altro, sarei personalmente tra i fruitori di miglioramenti, non da poco, che dovesse portare la ricerca in un settore specifico delle cosiddette malattie degenerative autoimmuni e che comunque sta andando avanti abbastanza bene in Italia grazie all'autofinanziamento di una notevole schiera di volontari, e qui rientra in ballo la volontà e la "voglia di fare", che si autotassano.
    Per quanto riguarda gli altri punti da Lei toccati: fonti di energia alternativa, ecologia, ecc., se uno dimostra di avere idee e progetti chiari su argomenti specifici, trova comunque i finanziamenti necessari.

    By Blogger marshall, at 7 febbraio 2006 alle ore 21:14  

  • Si figuri. Tra tanti blog inutili, finalmente qualcuno con cui si può parlare di cose un po' più interessanti.

    Per quanto riguarda la medicina, mi dispiace che la sua condizione ne richieda l'assistenza. Purtroppo le piccole realtà (di qualsiasi genere) sono soffocate dalle major companies. Questo a prescindere dal fatto che, a mio personalissimo avviso, per quanto riguarda la medicina la ricerca si muova e si sia sempre mossa su un sentiero completamente sbagliato: la medicina tradizionale tratta il sintomo come se fosse la malattia. Io (non solo io ovviamente, ma fior fiori di scenziati non assoggettati al controllo economico) sono convinto che il sintomo altro non sia che la manifestazione somatica di un trauma (più o meno forte a seconda dei casi) a livello crebrale e psichico e che solo attraverso la soluzione di questo possa essere eliminato il sintomo. Capisco che possa essere un punto di vista molto difficile da abbacciare per la gente comune, alla quale è stato fatto un lavaggio sistematico del cervello sin da tenera età, per non parlare di quelli che, come lei, soffrono di una malattia grave. Se volesse approfondire l'argomento, Le consiglio di iniziare dal sito www.nuovamedicina.com.

    Per quanto riguarda la ricerca nel campo delle energie alternative il discorso è sempre lo stesso: le grandio compagnie petrolifere non permetteranno mai l'introduzione di nuove fonti d'energia fino a quando il petrolio non si esaurirà completammente. Non solo: quando i combustibili fossili saranno esauriti, compagnie come Shell, Exxon e via dicendo dovrebbero, per non cessare di esistere, mutare il proprio business. Quindi saranno inevitabilmente loro i monopolisti delle nuove energie del futuro. Questo significa che, dato che abbiamo petrolio ancora per circa 40 anni nelle stime più positivistiche, quelle compagnie stanno già ricercando fonti di energia alternative. Ma secondo lei sono fonti che beneficieranno noi poveri mortali? Certo che no! Le nuove fonti energetiche dovranno avere una caratteristica intrinseca: non essere scrsamente riproducibili per creare la nostra totale dipendenza in quelle compagnie. Chi se ne frega se poi non sono il massimo della vita, se inquinano, se c'è (come oggi) di meglio in circolazione. L'importante è non perdere il business. Ha mai sentito parlare della fusione fredda? E' una nuova scoperta (di italiani e giapponesi): una reazione di tipo nucleare che può essere riprodotta anche IN CASA con INGRDIENTI COMUNI (quindi molto economica), che provoca un'emissione d'energia decine di volte superiore a quella della fissione nucleare, ma che NON EMETTE NESSUN TIPO DI RADIAZIONE. Chiaramente, è stata screditata: non ci legherebbe mani e piedi ai poteri economici delle major. Anche per la fusione fredda ci sono molti siti internet che ne parlano.

    Oggi, caro signore, nella nostra italia, la maggior parte delle cerntrali elettriche vanno A CARBONE! Non le sto a raccontare quanti problemi ambientali e di salute provochino le ciminiere di carbone. Siamo i secondi importatori di carbone al mondo (il primo è la Cina)!! E ci sono dei progetti, vista la crisi energetica, di costruire altre centrali sempre a carbone. Per la cronaca, l'inghilterra ha smantellato l'ultima centrale a carbone più di 10 anni fa.

    Se, come dice lei, i finanziamenti fossero disponibili per le nuove tecnologie, quelle vere, che offrono cambiamenti significativi alla nostra qualità della vita, la prossima centrale dovrebbe essere a fusione fredda.

    Le aufuro una buona giornata.

    By Blogger Mark, at 8 febbraio 2006 alle ore 09:44  

  • Scusa tra i blog inutili ci sono quelli degli altri membri della famiglia?? ;-)

    By Blogger Lunatika, at 8 febbraio 2006 alle ore 13:16  

  • Per markOz: mi associo a quanto detto da ch.s

    By Blogger Pinella, at 8 febbraio 2006 alle ore 16:04  

  • Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    By Blogger Mark, at 8 febbraio 2006 alle ore 17:22  

  • Medicina:
    http://www.disinformazione.info/paginamalasanita.htm

    Carbone:
    http://www.enel.it/attivita/ambiente/energy/politiche27_hp/politiche27/index.asp

    http://www.wwf.it/lavoro/campagne/clima/protocolloKyoto/carbone.asp

    http://www.beppegrillo.it/muro_del_pianto/energia/index.html

    Fusione Fredda:
    http://www.xmx.it/fusionefreddaFAQ.htm

    http://www.progettomeg.it/FFredda.htm

    http://www.report.rai.it/2liv.asp?s=54

    L'unica follia è non cercare la verità in prima persona ma affidarsi ad altri pre crearci delle idee

    By Blogger Mark, at 8 febbraio 2006 alle ore 17:45  

  • Per mark0z:
    Rispondo intanto al punto relativo alle energie alternative dove vedo che lei ha una visione catastrofica sul futuro dell'umanità.
    E' vero abbiamo risorse petrolifere per 35 anni che si ridurranno drasticamente, se non verranno scoperti nuovi consistenti giacimenti, per il consumo "nuovo" ed "esplosivo" della Cina e, tra poco, dell'India.
    L'idrogeno rimpiazzerà il petrolio ma ciò richiede ancora anni di ricerche e almeno 100 anni per la sua totale introduzione, con definitivo abbandono, anche perchè nel frattempo si sarà completamente esaurito,in tutti i cicli produttivi e delle necessità della vita quotidiana.
    Ma nel frattempo cosa fare?
    Dobbiamo dipendere per forza di cose dal petrolio e dal gas, non siamo ancora preparati all'uso delle energie alternative.
    Il dibattito è ampio e aperto.

    By Blogger marshall, at 9 febbraio 2006 alle ore 09:19  

  • Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    By Blogger Mark, at 9 febbraio 2006 alle ore 11:05  

  • Comunemente si pensa all'idrogeno come ad una fonte di energia, in realtà ciò non è esatto in quanto deve essere estratto dall' acqua (elettrolisi) o da combustibili fossili (vari processi termochimici) ciò comporta un consumo di energia, per questo è considerato un "vettore" o un "accumulatore" o, come definito in inglese, un "memorizzatore" di energia, Potenzialmente può diventare uno dei migliori sistemi per il recupero di energia elettrica, perfino migliore dei sistemi idroelettrici, attualmente i più convenienti e quindi i più adottati allo scopo.
    Sta diventando un luogo comune declassare l'idrogeno a semplice "forma" di energia e non si considerano tutte le potenzialità che deriverebbero dalla messa a punto e dall'adozione delle migliori tecnologie per produrre ed utilizzare l'idrogeno: Le migliori fonti di energia sono quelle rinnovabili, però hanno l'inconveniente di essere discontinue: a volte non c'è vento, fiumi con portata non ottimale, sole coperto, a volte invece di queste fonti ve ne sono in eccesso, sfruttando le caratteristiche di "memorizzatore di energia" dell' idrogeno si potrebbero rendere le fonti rinnovabili pienamente sfruttabili, non solo per ottenere energia: se ci fosse idrogeno in eccesso potrebbe essere usato per ottenere prodotti chimici e/o industriali come ammoniaca (oggi si ottiene da idrogeno petrolifero sopratutto per produrre fertilizzanti), metanolo ( oggi si ottiene da petrolio) ecc. ottenendo così un risparmio/non utilizzo di combustibili fossili (fonte esauribile ed inquinante nell'utilizzo).

    Quindi l'idrogeno, allo stato attuale, non è una fonte primaria di energia ma non è neanche un semplice vettore (come lo è ad es. la benzina), se permette il recupero di energia altrimenti dispersa o non utilizzabile può essere considerato una vera e propria fonte di energia primaria e rinnovabile come tutti i sistemi che permettono il recupero e il risparmio energetico.

    L' idrogeno ha un valore commerciale minimo di 0,8 €/Nm3 ( basso grado di purezza ed elevate quantità di acquisto) e un costo massimo di 3,6 €/Nm3 (puro al 99,9999 % e quantità minima di acquisto).

    In particolari condizioni usando le appropriate sinergie potrebbe avere un costo paragonabile al metano.

    La produzione mondiale annua di idrogeno è di 500 miliardi di Nm3 , equivalenti a 44 milioni di tonnellate, ottenuti per il 90% dal processo chimico di reforming degli idrocarburi leggeri (principalmente il metano) o dal cracking di idrocarburi più pesanti (petrolio) e per il 7% dalla gassificazione del carbone. Solo il 3% dell'attuale produzione è ottenuta per elettrolisi

    L' idrogeno prodotto è impiegato per il 95% nell'industria chimica, che con esso produce ammoniaca, alcool metilico (metanolo) e prodotti petroliferi; il 5% è invece utilizzato dall'industria metallurgica per il trattamento dei metalli.
    Ad oggi non sono ancora stati adottati sistemi sostenibili di produzione , accumulo e distribuzione dell'idrogeno anche se le tecnologie lo permetterebbero.

    Sono a buon punto varie tecnologie di produzione di fuel-cells (celle a combustibile o pile a combustibile), sono ormai molti e a buon punto anche i prototipi di veicoli a idrogeno: la Fiat ha fatto una Multipla ad idrogeno capace di raggiungere i 140 km/h. Il problema, guarda caso, è che nessuno ha intenzione di aprire distributori di idrogeno (e anche qui le tecnologie esistenti lo permetterebbero).

    L'idrogeno è già una realtà operativa. In realtà ci vorrebbero ancora almeno 5/10 anni per il suo perfezionamento, ma la benzina ha subito un processo di perfezionamento durato oltre 100 anni, o sbaglio?

    Non guardate i telegiornali. Le notizie che danno sono viziate, veicolate e imprecise. Informatevi su internet, l'unica (per ora), fonte che abbraccia opinioni pluraliste e dalla quale ci si può dipingere (con un minimo di intelligenza) il quadro della realtà vera, oltre le apparenze e le manipolazioni dei media.

    Infine la mia visione non è affatto tragica. E' realistica: La stessa cosa mi sarebbe stata detta qualche anno fa se avessi ipotizzato che il presidente della nazione più potente del mondo avrebbe potuto rubare le elezioni (cosa realmente accaduta e documentata, per la quale è in corso un'indagine della magistratura negli USA) oppure che l'Italia avrebbe preso parte ad un conflitto per accaparrarsi risorse petrolifere in Iraq (cosa anche questa davvero accaduta a Nassirya)

    By Blogger Mark, at 9 febbraio 2006 alle ore 11:07  

  • Per markOz: non sono stata d'accordo per le critiche a "blog inutili"

    By Blogger Pinella, at 9 febbraio 2006 alle ore 11:37  

  • x Il Milanista

    Grazie, ma non sono tutte parole mie: ho ripreso un articoletto che mi sono salvato riadattandolo, tagliando le parti più complicate e aggiungendo qualche commento. Con la memoria che mi ritrovo, se non mi salvassi gli articoli col cavolo che mi ricorderei le cose :)

    By Blogger Mark, at 13 febbraio 2006 alle ore 09:46  

  • Per markOz:
    rispondo al tuo (scusami per il tu ma mi viene più fluido il discorso e poi penso che sei molto giovane)
    commento dove ricordi che l'idrogeno è erroneamente considerato una fonte di energia. Gli esperti conoscono molto bene questo particolare ma la generalità della gente comune intende con quel termine indicare l'energia che si può ricavare dal quel complesso procedimento fisico-chimico che hai ben descritto.
    L'hai scritto talmente bene e con dovizia di particolari scientifici che ti proporrei, se non lo fossi, di laurearti in Chimica industriale: complimenti.
    Ti prego non cancellarlo per almeno 15 giorni perchè voglio rileggermelo con calma e con molta attenzione.

    By Blogger marshall, at 13 febbraio 2006 alle ore 18:03  

  • http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1805815783&chId=30&artType=Articolo_foto-del-giorno&DocRulesView=Libero

    per markOz
    guarda questo link interessante

    By Blogger marshall, at 13 febbraio 2006 alle ore 20:39  

  • Grazie dei complimenti, ma come ho già specificato prima non ho fatto altro che citare un articolo e aggiungere qualche commento. Della Panda ad idrogeno avevo già letto. Ma come ha potuto leggere anche lei, la vommercializzazione è prevista solo tra 20 anni o giù di lì. Io credo che, se gli assetti socio/econimico/politici non si sposteranno negli anni a venire, prima di 30 non vedremo una macchina ad idrogeno.

    Grazie per l'incentivo alla laurea (se non è stata una battuta sarcastica), ma la chimica industriale non fa per me: sono uno pseudo "scrittore" non uno scienziato :)

    By Blogger Mark, at 14 febbraio 2006 alle ore 12:39  

  • Per markOz,
    non è una battuta sarcastica ma un complimento vero. Anche se non è farina del tuo sacco è ammirevole l'impegno profuso per la ricerca e per la sua divulgazione.
    Sei uno pseudoscrittore. Di cosa ti diletti in particolare?

    By Blogger marshall, at 17 febbraio 2006 alle ore 17:58  

  • Tornando al discorso dell'imprenditoria italiana... E' vero Persone cosi' fanno bene al mondo, e dovrebbero essere prese d'esempio dai giovani. Io sono un ragazzo neolaureato, con tanto di master in marketing-fuffa... Ho notato questo. Ed è una cosa agghiacciante. Ma veramente brutta e scoraggiante. Intanto premetto che guardando tra un centinaio di amici che lavorano ce ne saranno tre o al massimo quattro contenti di quello che fanno. Ma la cosa davvero allucinante è che nessuno (me compreso) ha un minimo amore nei confronti del proprio lavoro e ambiente di lavoro. Mi ricordo quando ero piccolo che gli operai che abitavano nel palazzone dove vivevo tornavano a casa stanchi ma felici. Si sentivano parte di un qualcosa, parte di un progetto. E non erano dirigenti, erano operai! Potevano anche fregarsene, ma tenevano al loro lavoro, alla propria azienda.
    Oggi la maggior parte dei ragazzi ha paura di rischiare, di tentare di spiccare il volo. Tanto c'è papino che ti arrotonda lo stipendio. Lavorano solo per mettersi la coscienza a posto. Tanto poi c'è il venerdì sera per ubriacarsi.
    Possiamo dire tutto: Ragazzi già vecchi: VERO; ragazzi senza aspirazioni: VERO; ragazzi annoiati: VERO.
    Però una domanda finale: un ragazzo come può innamorarsi del proprio lavoro o sentirsi parte di un progetto quando ti fanno contratti trimestrali sottopagati, senza ferie e malattia e non sai mai nemmeno se te lo rinnovano?

    In Francia per una legge simil Biagi è scoppiata una mezza rivoluzione la scorsa settimana.
    Qui le uniche rivolte sono quelle di quattro stronzi che distruggono un mac donald con dentro i bambini.

    By Blogger riccardo, at 13 marzo 2006 alle ore 17:14  

  • Per Riccardo.
    Grazie, altrettanto per il passaggio dal mio blog.
    Hai ragione di lamentarti, ma non devi abbatterti e devi tirare avanti al meglio e continuare a cercare, cercare.
    Ho iniziato a lavorare a 12 anni, nel periodo delle vacanze scolastiche, per 200 lire alla settimana.
    Da quel lavoro saltuario, occasionale, pagato meno dei cinesi attuali, mi venne la passione per l'elettronica, allora alle prime armi.
    Ho fatto lo studente lavoratore per 6 anni per diplomarmi in elettronica, sognavo la Fisica, Einstein, ma non sono mai riuscito a trovare neanche un posto per il quale mi ero diplomato con enormi sacrifici, fino ad ammalarmi. Alla fine decisi di rimanere nel posto dove mi avevano dato fiducia e lavoro dall'età di 15 anni. E lì rimasi per i successivi 30.
    Il resto è storia recente.
    Come vedi, non era certo meglio una volta.
    Tanti auguri per il tuo futuro, la volontà non ti manca: devi solo aspettare il tuo turno e trovarti nel punto giusto, nel momento giusto.

    By Blogger marshall, at 13 marzo 2006 alle ore 20:26  

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