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venerdì, novembre 30, 2012

I Gramellini - L'ultimo treno

Buongiorno
La Stampa - Torino - di Massimo Gramellini  
 
30/11/2012

L’ultimo treno

massimo gramellini
Come Bertoldo che non riusciva mai a trovare l’albero a cui impiccarsi, il Senato ha rinviato a martedì il voto di fiducia sul decreto che taglia i costi della politica, a causa di uno sciopero dei treni.

Sono venuto a capo per consentirvi di smaltire l’incredulità. Martedì cosa si inventeranno, un’indigestione di cozze collettiva? Oltretutto pare che la storia dello sciopero sia una scusa raffazzonata lì per lì, pur di nascondere i dissidi interni ai partiti e giustificare la più politica di tutte le arti: il rinvio. Ma come fanno a non capire che qualunque verità risulterebbe meno fastidiosa di quella penosa bugia? Un Paese dove un operaio scompare in mare durante la bufera cadendo da una gru su cui non doveva nemmeno stare, e dove una barista pendolare muore di stanchezza alla fermata della metro dopo essersi alzata per l’ennesima volta di domenica alle quattro del mattino, ecco, un Paese così serio e duramente provato pretende di non essere offeso dagli sfoggi di tracotanza di coloro che dovrebbero fornire il buon esempio. Questa era davvero l’ultima occasione per un colpo d’ala. Immaginate il presidente dell’assemblea Schifani che annuncia alle telecamere: «Abbiamo deciso all’unanimità di restare a Roma nel weekend per votare una legge tanto attesa dall’opinione pubblica. Il Senato rimane aperto sabato e domenica. Invito i cittadini ad assistere dai palchi al nostro lavoro». Non dico che si sarebbero guadagnati la rielezione, ma uno sconto del venti per cento sulle pernacchie sì. Così invece niente, neanche la mancia.

E questa è Isabella della quale si parla qui sopra - da I Gramellini de La Stampa del 28/11/2012

massimo gramellini
Capita di rado che un articolo di giornale faccia spuntare i lucciconi. A me è successo con la storia raccontata da Laura Bogliolo sul «Messaggero». In apparenza parla di una signora di 34 anni, Isabella Viola, morta domenica 18 novembre per un malore sulla banchina della stazione Termini a Roma. In realtà dentro quella donna c’è tutto. C’è la pendolare che si sveglia alle 4 ogni mattina per andare a preparare le brioche in un bar del quartiere Tuscolano. C’è l’orfana precoce che la vita ha costretto a crescere in fretta, come se già sapesse di non poterle concedere troppo tempo per esprimere i propri talenti. C’è la mamma di quattro figli che sulla sua pagina Facebook scrive: «Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo». C’è la sognatrice che fantastica di aprire un forno tutto suo per le brioche. C’è la sgobbona di cuore che risparmia per i regali di Natale dei ragazzini e si agita per trovare casa a tre cani randagi. C’è la malata che da tempo non si sente bene, ma non può smettere di alzarsi alle 4 - a Torvaianica, in faccia a un mare che non vede mai - per prendere un bus e due linee di metropolitana fino al bar del Tuscolano. C’è una vita dura. E una persona vera, completa.

Da qualche giorno accanto al bar è spuntata una cassetta con la scritta: «Aiutiamo i figli di Isabella». Giovani, casalinghe, impiegati e pensionati sfilano come in una processione, togliendosi magri spicci dalle tasche. Non è un’elemosina. E’ l’omaggio a una regina.

martedì, novembre 13, 2012

Metodo Zamboni per la Sclerosi Multipla



Sul metodo Zamboni, riguardante la sclerosi multipla, avevo già scritto in questo post,
Nicoletta Mantovani, come afferma nell'intervista, dichiara di essere guarita dalla sclerosi multipla grazie al metodo del chirurgo ferrarese Paolo Zamboni.
 
Sul metodo Zamboni sta nascendo tutta una letteratura. Personalmente sono scettico sulla validità del metodo, se proposto indifferentemente a tutti gli ammalati di SM, se non viene effettuata una valutazione scientifica di caso per caso, in assenza della quale si verrebbero a creare false illusioni. Infatti, nella descrizione del metodo mi pare non si parli delle famigerate placche (da cui sclerosi a placche) che si formano nel liquido-plasmatico (vera causa della malattia), nel quale sono avvolti cervello e colonna vertebrale. Chi sostiene d'avere avuto un beneficio dal metodo è perchè soffriva anche del problema dovuto al restringimento delle vene cervello-cuore, problema che sembra causato da un accumulo di ferro nelle stesse. Ma per le placche presenti nel liquido-plasma in cui sono avvolti cervello e colonna vertebrale - grumi che diventano la vera causa della malattia - mi pare non se ne parli.
Anche un luminare nel campo della sclerosi multipla, il professor Comi del San Raffaele, è scettico:
A chi dare credito?


 

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