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lunedì, giugno 25, 2007

Tesoretto e Premio Bamba

Per la terza volta, da quando redigo la classifica, il Premio Bamba è stato assegnato all'on.Piero Fassino. All'on.Minniti è stata invece riservata una menzione particolare.
I due onorevoli si erano adoperati alacremente, durante la stesura e approvazione della finanziaria precedente, per far avere congrui aumenti di stipendio al corpo di polizia.
Ora che gli aumenti si sono concretizzati in busta paga, le parole e l'impegno apparentemente profuso suonano come un inganno, una grossa presa in giro per i nostri poliziotti: l'aumento consiste di formidabili cinque euro nette al mese.

Onorevole Fassino, non si prende in giro la Polizia! La Polizia è colei che ci difende in ogni evenienza!
Quello che ha fatto, è proprio un'azione da bamba. Ed è per questo motivo che le viene assegnato il Premio Bamba da lei ben meritato.

C'era il famoso tesoretto del quale avreste potuto disporre, facendo più bella figura con i poliziotti, anzichè devolverlo tutto ai pensionati.

A parte il fatto che il tesoretto l'avrei messo tutto a disposizione della riduzione del debito, ma se proprio mi fosse venuto lo sfizio di spenderlo, avrei fatto in modo di farlo riavere indietro a chi ha pagato materialmente le tasse per il 2006.

In che modo?
Calcolando che il super gettito è stato dell'x percento rispetto le entrate previste, sarebbe bastato prevedere un rimborso di quell'x percento di quanto stanno pagando con la dichiarazione in corso, facendogliela recuperare con la prossima dichiarazione dei redditi 2008.

E sapete chi mi ha suggerito questa idea: uno qualunque, un uomo della strada, un semianalfabeta!

sabato, giugno 23, 2007

Un poderoso autogol

E' passata in sordina la notizia che il Consiglio Regionale Lombardo ha approvato, martedì 19 giugno 2007, la sua proposta di legge sul federalismo fiscale: Rifondazione e comunisti italiani, da bastian contrari, hanno votato contro il provvedimento. E mi sarebbe parso strano se questi due partiti avessero votato a favore di una proposta di legge voluta dal Carroccio. Proposta della quale è stata relatrice Rosi Mauro, battaggliera sindacalista della Lega, invisa ai sindacati di sinistra perchè "rompe loro le uova nel paniere", denunciando tutte le loro manchevolezze e magagne.

Comunque, i media nazionali, compresi quelli targati Mediaset, hanno fatto la loro bella parte nel non aver dato maggior risalto alla notizia: ciò che invece sarebbe avvenuto per una qualsiasi proposta di legge avanzata da un qualsiasi partito di sinistra.
Questa è discriminazione politica!

Oltretutto questi due partiti, se avessero votato compatti con la maggioranza, si sarebbero resi simpatici ai lombardi perchè avrebbero dato loro l'impressione che si vogliono impegnare, anche a livello nazionale, a dar manforte a combattere gli sprechi e i privilegi!: vera piaga nazionale, altrocchè evasione fiscale. Problema che si esiste da sempre, e che ora tiene banco tra gli onori della cronaca perchè così l'opinione pubblica viene distolta dal discutere dei privilegi di cui gode la classe politica: privilegi da abolire.

La popolarità di Prodi è scesa al 26 %.
Pensate invece come sarebbe popolare se anzichè perdere tempo ed energie con le finte liberalizzazioni, l'indulto, i dico, lo smantellamento della Bossi-Fini, lo smantellamento della Biagi, ecc.ecc.ecc., si fosse impegnato a mettere in atto quello che promise agli italiani quando li invitò a votare contro la revisione della Costituzione: "io, Prodi, ridurrò il numero dei parlamentari in misura maggiore di quello che intende fare Berlusconi con la modifica della Costituzione".

Fece invece esattamente il contrario, aumentando il numero dei ministeri e dei sottosegretari.
Bugia enorme!
Poderoso autogol che gli è costata la credibilità, il prestigio, la sua fine politica.

venerdì, giugno 22, 2007

Precisazioni sull'ultimo Premio Bamba

Rispondo qui ai commenti lasciati al da LL (RumorRisparmio) e Frank77 al post Doppio Premio Bamba.
Anch'io sono venuto a conoscenza del fatto solo attraverso l'assegnazione del premio Bamba.
Ho trovato la notizia sul blog di Eleonora e ve la propongo:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=186966

martedì, giugno 19, 2007

Non hanno capito niente

La sospensione di 10 giorni dalle aule parlamentari, inflitta ai dieci parlamentari di Lega Nord che la settimana scorsa si sono presentati in aula mettendo in bella mostra la prima pagina del quotidiano Padania con la scritta "Prodi a casa", potrebbe essere la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Non hanno capito niente!
Non hanno capito che al nord c'è un fermento secessionista/federalista. Me ne sono accorto io che non sono stato leghista, che non ho grandi contatti fisici con il mondo esterno, e non se ne sono accorti loro? Loro che dovrebbero essere esperti di scienze politiche, scienze della comunicazione, scienze dello stare insieme.
Può darsi che una tale decisione si ritorca fortemente contro chi l'ha voluta perchè non farà altro che aumentare il grado di simpatia verso la Lega.

lunedì, giugno 18, 2007

Doppio Premio Bamba

Per la prima volta, il Premio Bamba viene assegnato due volte nella stessa sera. Un Bamba singolo e un Bamba collettivo. Il singolo è andato a Massimo D'Alema, il collettivo al Governo al suo completo.
E' la prima volta che lo vince D'Alema, e lo vince per aver negato l'accesso ai giornalisti de La Stampa sull'aereo che lo portava in uno dei suoi viaggi ministeriali. Accesso negato, come se l'aereo fosse suo, di sua proprietà, e invece era dello stato. Perchè negato? Perchè il quotidiano La Stampa si era "permesso" di pubblicare un articolo contenente frasi che al ministro D'Alema non erano piaciute.
Accortosi della gaffe, avrebbe voluto fare marcia indietro ma...la frittata ormai era fatta, e così s'è beccato il Premio Bamba.

Quello collettivo è andato al nostro governo per aver convocato il Consiglio dei Ministri, d'urgenza e al gran completo, per discutere e prendere provvedimenti contro Berlusconi perchè, non ricordo in quale occasione, si è lasciato scappare la seguente battuta: "qui ci vorrebbe un regicidio". Una battuta goliardica, insomma, che probabilmente è stata riferita in qualche modo da qualche "spione" a qualche membro del governo, il quale, da vero bamba, deve averla interpretata come un autentico tentativo di attentato al Re. E chi mai sarebbe questo ipotetico re, visto che da noi vige la repubblica? Forse che Prodi si sia sentito un re?

Davanti a questo fatto, chiunque darebbe del sonoro bamba a colui che ravvisasse in una battuta del genere un attentato alle istituzioni. E verrebbe spontaneo dare del bamba a chi si è riunito per discutere di tale argomento. Per non fare torto a nessuno, il premio Bamba collettivo Feltri lo ha assegnato al governo al gran completo, compresi i 105 sottosegretari.

P.S.
Ricordatevi di dare un'occhiata anche al post precedente: "Vittime degli studi di settore".

sabato, giugno 16, 2007

Vittime degli studi di settore

Questa mattina, a Radio Padania sono arrivate diverse telefonate di negozianti, e non solo, che denunciavano lo sconquasso portato loro dagli studi di settore in versione Prodi.
Mercoledì, il ministro Bersani è stato accolto da una bordata di fischi, all'assemblea degli Artigiani, ed è stato incalzato sulla questione degli studi di settore. Anche il movimento "Meno sprechi, meno tasse" si accinge a dar battaglia su questo fronte.
Voglio pertanto mettere in rete l'esperienza da me vissuta, in tema di studi di settore e (finte) liberalizzazioni.

Gli studi di settore, è opportuno dirlo, erano stati introdotti nella scorsa legislatura per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale, ma la loro applicazione veniva attuata in maniera più democratica.
Per determinate categorie era obbligatorio l'adeguamento ai parametri stabiliti. Parametri che tengono conto di tutti gli elementi caratteristici di quell'attività: genere, ubicazione, dimensione, ecc. Chi non si fosse adeguato, sarebbe stato passibile di venire sottoposto ad un minuzioso controllo fiscale da parte della Guardia di Finanza. Prima di essere sottoposti all'eventuale controllo, però, venivano emesse cartelle esattoriali nei loro confronti, cartelle cui veniva data la possibilità di fare ricorso e, definita la questione, farle correggere o annullare. Procedura fastidiosa che però portava ai risultati sperati. A seguito del ricorso sarebbe potuto scattare il controllo, ma chi era a posto, non aveva nulla da temere. Ricorrere era il mezzo democratico per far emergere le vistose discrepanze emergenti tra quanto stabilito al tavolo dei ministeri rispetto la realtà.
Il governo Prodi ha inasprito questo meccanismo obbligando al pagamento di quelle cartelle emesse d'ufficio. Per chi non paga, scattano i pignoramenti.

Io e mia moglie siamo stati, a ben ragione, tra le prime vittime volontarie degli studi di settore, oltre che della burocrazia fiscale.

Mia moglie era titolare di una piccola attività commerciale, alla quale sovrintendevo come aiuto esterno. In seguito ai problemi di salute, abbiamo dovuto mettere in secondo piano l'impresa, trascurarla, ridurre e poi annullare ogni tipo di investimento, ridurre l'orario di lavoro a sole sei e poi cinque ore al giorno, per cinque giorni.

Ma a noi andava bene, e sarebbe andata bene anche così. Non avevamo affitto da pagare. E anche se con i margini riuscivamo a coprire a malapena soltanto i costi e avanzare qualche spicciolo per noi, lo facevamo volentieri perchè avevamo un impegno che ci costringeva ad uscire di casa e ci obbligava a stare in mezzo alla gente.

Ma poi vennero gli studi di settore che da un certo anno avrebbero coinvolto tutte le categorie. E c'era l'obbligo di versare i contributi INPS anche se si era raggiunta l'anzianità contributiva. Lo stare aperti, voleva dire anche questo obbligo, questo impegno.

Fatti i debiti calcoli, è stato meglio aver chiuso.

Ma, quante famiglie, quanti casi si trovano o si sono trovati nelle stesse condizioni?
Costretti a chiudere per colpa degli studi di settore o perchè costretti a pagare i contributi INPS? Contributi che si è obbligati a versare per il solo motivo che si vuole rimane aperti?

Anche questi sono problemi da risolvere. Perchè a molti che si vengano a trovare i queste situazioni, potrebbe venire la tentazione di vendere la propria attività ad una di quelle organizzazioni malavitose cui ha accennato il magistrato Pier Luigi Vigna nella trasmissione di Ballarò di questa settimana.

Per essere credibile, ogni governo dovrebbe ingaggiare, parallelamente alla lotta all'evasione ed elusione fiscale, una lotta a tutto campo contro gli sprechi e contro le sacche di privilegi che sono stati creati via via dai governi succedutisi nei sessanta anni di storia della nostra repubblica.

martedì, giugno 12, 2007

Scommettitori del Premio Bamba

Ho saputo che un gruppo di fedeli scommettitori del lotto e totocalcio si ritrovano privatamente perchè hanno intrapreso a scommettere sul toto Bamba.
Sulla tabellina che circolava fino a ieri - semplici foglietti di carta di recupero scritti a mano - di fianco al nome in sigla TPS appariva, in bella evidenza 1:1
Vale a dire che chi avesse scommesso su TPS, non avrebbe vinto nè perso nulla.
E infatti, il premio Bamba di ieri sera è stato assegnato, da Vittorio Feltri, al ministro Tommaso Padoa Schioppa per il famoso caso Speciale e per tutti i retroscena che ne sono seguiti, e per il caso scoppiato in seguito al discorso da lui tenuto in Senato: discorso pieno di ambiguità, contraddizioni, tentennamenti. E che, in sostanza, a volere l'allontanamento di Speciale è stato Prodi, e non Padoa Schioppa che invece nel suo discorso se ne era attribuita la reasponsabilità a se stesso.
Insomma, un gran bel pastrocchio. E per questo, il Premio Bamba non poteva essere che attibuito a lui.

Spiace per quegli scommettitori che sono rimasti a bocca asciutta, avendo scommesso su un candidato al premio talmente facile da indovinare, questa tornata settimanale, che nessun brocker se l'è sentita di rischiare più di tanto su quel nome.

sabato, giugno 09, 2007

Predicanti e razzolanti

In periodo di dichiarazione dei redditi, a Zener non sfugge, e lo denuncia con vigore dalle pagine del suo blog, la stridente anomalia e palese ingiustizia che si annida dentro quel tributo tanto criticato e chiacchierato che è l'IRAP, Imposta sul Reddito delle Attività Produttive.

La palese ingiustizia, rilevabile da chiunque, sta nel fatto che dalla base imponibile, soggetta a tassazione Irap, non sono deducibili determinati costi che vengono inevitabilmente sostenuti per mantenere in vita e far funzionare le imprese. Di tali costi indeducibili fanno parte: il costo del personale (assurdità!), gli interessi passivi pagati alle banche (assurdità!), l'impossibilità di scorporare dai ricavi - potendole tenere eventualmente in sospeso - le fatture emesse a clienti falliti (superassurdità!).

L'ulteriore assurdità che aggiungo io è - se non ricordo male - che tale tassa non è deducibile dalla base imponibile IRPEF o IRES.

Quello che invece a me balza ormai come un altro evidente balzello, e che riguarda indistintamente tutti i contribuenti, nessuno escluso, è la franchigia di 129,11 Euro sulle spese mediche ospedaliere, compresi i tiket. E poichè tale importo, escluso dalla deducibilità, darebbe diritto ad una deduzione d'imposta del 19% per chiunque - pari ad Euro 24,53 - se ne può dedurre che tale è l'importo del balzello.

Tenuto conto che in quasi tutte le famiglie si pagano tiket di vario genere, e supposto che i soggetti contribuenti siano 10 milioni, di cui almeno la metà hanno a che fare con questo balzello, se ne deduce ulteriormente che nelle casse dello Stato entrino ogni anno Euro 122,65 milioni, da tale voce.
Eppure, per eliminare questo balzello, almeno per la categoria di contribuenti che superano di poco i 7500 Euro, e quindi obbligati a fare la dichiarazione e versare imposte, basterebbe eliminare la voce rimborso taxi pagata ai nostri ministri, parlamentari ecc., anche quando non usano i taxi, e quindi non avrebbero diritto al rimborso perchè usano una delle 570.000 auto blu (siamo lo stato col maggior numero proporzionale di auto blu) di proprietà di stato, regioni, enti ecc.

E sembrerebbe, come denunciato da Italia Oggi, e ripreso da Eleonora nel suo blog del 6 giugno, che neanche i "moralisti" Antonio Di Pietro e Vincenzo Visco abbiano rinunciato a tale rimborso, anche quando hanno fatto uso di auto blu ministeriali, con tanto di autista di stato. Rimborso dal quale sarebbero stati esclusi se solo lo avessero segnalato a chi di dovere.

Anche in questo caso, è ampiamente dimostrato il famoso detto popolare: predicare bene e razzolare male!

martedì, giugno 05, 2007

Ridiamo, per non piangere

Dopo aver ascoltato il finale della rassegna stampa di oggi, da Radio Padania, mi concedo una pausa, prima di passare dal pianto alle risa. Infatti, ho appena ascoltato quanto percepiscono, di emolumenti e indennità varie, i consiglieri della Regione Piemonte, presieduta da Mercedes Bresso; e di quali privilegi godano e godranno, oltre ai lauti vitalizi, quando saranno arrivati alla pensione. Poi, ho sentito di quanto si sono aumentati le indennità, oltre che percepire già dei lauti compensi, i consiglieri della ormai inutile Banca d'Italia.
Cose utili a sapersi, circa gli sprechi che si perpetrano continuamente alla faccia dei poveri gonzi contribuenti. Quando sento di queste cose, rimpiango la monarchia!

Ma passiamo alle risa!

Ieri sera ho fatto Bingo col Bamba assegnato da Vittorio Feltri a Livia Turco.
L'avevo già pronosticato, quando scrissi quel post di lunedì scorso, intitolato a lei. I motivi sono noti. A chi volesse saperne di più, gli sarà sufficiente andare sul post "La Turco a far calzette", e là troverà tutti i ragguagli.
Ma Vittorio Feltri è andato oltre, alle motivazioni da me addotte. Egli, infatti, si è anche chiesto: cosa ci vanno a fare i N.A.S. nelle scuole? Loro che sono specializzati nella ricerca di prodotti alterati, sofisticati, scaduti ecc.? Cercare droga nelle scuole non è loro prerogativa nè loro specializzazione. Insomma, è un altro errore di valutazione commesso dalla Turco. E, per questo motivo, il Premio Bamba le è stato assegnato a pieno titolo.
Vittorio Feltri, poi, è andato oltre, passando in rapida rassegna la vita politica della nostra ministra della Salute, e ricordando le varie volte in cui è stata candidata al Premio Bamba.

venerdì, giugno 01, 2007

Astrusità e follie

Ci vorrebbero menti eccelse e dedite alla meditazione, come quelle di Newton o Einstein, per interpretare una legge che sta mandando sulle furie tutti i commercialisti e gli imprenditori edili d'Italia. E ci vuole una mente eccelsa e fuori dal comune per comprendere il senso, la logica che sta dietro quella legge.
Avevo già letto su un quotidiano, i motivi della protesta su quel provvedimento, e un articolo di Zener, corredato di un esempio esplicativo, mi ha spinto a scriverne. http://zener.blogspot.com/2007/05/studi-di-settore-edilizia.html

Da quella protesta, e dal post di Zener ho capito che agli edili è imposto di pagare tasse su opere non ancora completate, ma come se fossero già completate e vendute! Ai commercialisti, invece, è imposto l'onere, pressochè gratuito, di far comprendere una tale astrusità ai loro assistiti edili. Astrusità della quale neanche gli assistenti hanno ben chiaro il filamento logico.

Siamo quindi all'assurdo, quasi alla follia! Ecco perchè ho tirato in ballo Newton ed Einstein: perchè anche a loro apparirebbe molto nebuloso un tale provvedimento.

Sono ben conscio dell'astrusità e complessità del provvedimento. A me non resta altro che fare tanti auguri a tutti i commercialisti d'Italia che in questo periodo stanno elaborando i modelli Unico per i loro clienti.


 

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